
L’Assessore Razza all’ARS: Possibili aperture dopo il 3 maggio.
Durante la seduta di ieri all’Assemblea Regionale Siciliana l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, nella sua relazione introduttiva ha fatto un excursus su come è stata gestita dal Governo Siciliano l’emergenza covid-19, in particolare si è soffermato su come la chiusura di porti ed aeroporti ed anche l’isolamento abbiano inciso notevolmente sul basso numero di contagi in regione.
Inoltre ha fatto presente che la fase che si apre è caratterizzata da tre azioni
La prima si può sintetizzare con il rafforzamento delle attività delle strutture ospedaliere con riferimento ai reparti di terapie intensiva, all’incremento dei posti letto e alla individuazione, nelle strutture sanitarie, delle aree dedicate che consentano di trattare i pazienti che ci saranno, ma in maniera ridotta visto che con il virus si dovrà convivere per un certo tempo.
La seconda è il tema dell’accertamento epidemiologico, secondo le decisioni assunte dal Governo Nazionale di sottoporre a test sierologico 150.000 cittadini italiani stratificati per classe di età e per luoghi di residenza.
In questo senso alla Regione Siciliana sono stati consegnati nella giornata di ieri 48.000 kit per avviare questa fase che partirà, ovviamente, dalle zone rosse.
Nella terza parte l’Assessore si è soffermato sulle esigenze del mondo del lavoro e della possibilità di riaprire, sia pure con gradualità, dopo il 3 maggio.
E così ha continuato: “Le Regioni non possono ampliare le decisioni assunte dal governo nazionale sulle aperture delle attività – ha sottolineato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, riferendo all’Assemblea siciliana – ma possono valutare degli step di apertura, interloquendo con Roma, su basi strettamente scientifiche; sarebbe un grave errore se questa graduale apertura delle attività sia valutata al di fuori della sicurezza dei lavoratori, degli operatori, del distanziamento sociale e del contenimento su basi scientifiche e sanitarie”.
Al prossimo incontro Stato-Regione verrà portata avanti la posizione della regione che rappresenti gli interessi del nostro tessuto economico e che li contemperi con l’esigenza di salute pubblica.