Mimmo Santonocito: Misterbianco rende omaggio al suo illustre cittadino scomparso
Misterbianco perde un cittadino, un grande uomo che lascia un vuoto incolmabile, il paese perde un pezzo di storia della comunità ed un custode della memoria della sua amata Misterbianco.
Questo maledetto virus, ci ha strappato una vera mente brillante, un grande artista poliedrico; in ogni campo Mimmo ha saputo dare il suo particolare e prezioso contributo con l’originalità che lo distingueva per ogni attività che intrapendeva.
Classe 1940, Mimmo nasce al centro del paese, “ai Quattro Canti”, suo padre, “don Fulippu”, ebanista, falegname che ha lavorato anche all’interno della Chiesa Madre. Secondo di 4 figli, frequenta fin da giovanissimo l’Azione Cattolica della Parrocchia “S. Maria delle Grazie” di Misterbianco.
Grande lavoratore, fu dapprima tornitore presso la ditta dei fratelli Motta, ed in seguito fu dipendente del comune di Misterbianco presso l’uffficio tecnico comunale.
È stato un grande educatore in Azione Cattolica e negli anni sessanta animatore del teatrino parrocchiale dove spesso curava anche i testi delle recite che vi si svolgevano soprattutto durante il carnevale.
È di quel tempo la rappresentazione della “Via Crucis Vivente” per le vie e i luoghi di Misterbianco.
Tante sono le opere scritte da Mimmo Santonocito, pubblicate ma anche inedite.
Tra le pubblicazioni ricordiamo:
«Llampa e stampa», poesie in siciliano – 1973
«Misterbianco ieri», storia del paese di Misterbianco – 1988.
«Misterbianco industriosa», storia delle attività industriali a Misterbianco alla fine dell’Ottocento – 2008. Quest’ultimo testo ha dato il via a uno studio più approfondito per la riscoperta e la valorizzazione dello “Stabilimento Monaco” con la storia dell’insediamento industriale.
E’ stato inoltre curatore della pubblicazione di sette dipinti di Jean Houel, raffiguranti scorci di Misterbianco i cui originali sono esposti nel museo dell’Hermitage a San Pietroburgo.
Tra le molte poesie che Mimmo ha scritto un ricordo particolare meritano quelle che recitava sul fercolo di San Giovanni Battista a San Giovanni Galermo, durante la festa e che quasi sempre l’hanno visto vincitore del primo premio.
Negli anni Settanta aveva fondato la compagnia teatrale “Gruppo Teatro Nostro” con il sostegno di Padre Cannone.
E come dimenticare l’asta devozionale in occasione della festa della Madonna degli Ammalati che lo ha visto per 38 anni protagonista e animatore con le sue vivaci battute. E per molti anni anche l’asta devozionale in occasione della festa di S. Giuseppe, vicino alla chiesetta, in paese.
Nell’anno 1992 fu tra i promotori del nuovo Partito “Sant’Angela Merici – Quartiere delle Terme” per coinvolgere nella Festa del Santo Patrono, Sant’Antonio Abate il nuovo quartiere sorto a partire degli anni Settanta. Si devono a lui parole e musica della nuova cantata al Santo Patrono eseguita per la prima volta durante la festa grande dello stesso anno.
Ma ancora è stato uno dei più accaniti sostenitori della Fondazione Culturale “Monasterium Album” per la valorizzazione del sito archeologico di “Campanarazzu”. E fu proprio lui, con altri amici, dopo svariati tentativi in mezzo alle lave del 1669, a intrufolarsi per primo all’interno dell’antica Chiesa Madre, dando il via, negli anni successivi, agli scavi che ne hanno portato alla luce la bellezza rinascimentale oggi visibile a tutti.
E proprio fino allo scorso mese di ottobre è stato tra i primi ad accompagnare i visitatori del sito nel corso delle visite che quest’anno ha visto coinvolta la Fondazione con i siti di “Campanarazzu” e del Museo d’Arte Sacra” nell’iniziativa “La Via dei Tesori”.
Altra attività di Mimmo è stata quella i divulgatore nelle scuole misterbianchesi dove ha promosso l’attenzione per la storia della nostra Misterbianco.
E infine il suo impegno nella grande rappresentazione teatrale che ha ripercorso la storia del popolo di Misterbianco dalla nascita, dal riscatto da Catania fino alla distruzione della “Grande Ruina”, la colata lavica del 1669 e la rinascita nel luogo dove adesso si trova: “Storia di focu, di fidi e d’amuri”.
Per tutte queste cose e per tante altre che non possono essere racchiuse in un articolo ma che meriterebbero siano scritte in un libro sulla storia misterbianchese attraversata dalla figura di questo nostro cittadino, Mimmo Santonocito, la Commissione Straordinaria, “interpretando il sentimento della comunità che lo ha visto da sempre impegnato per la valorizzazione del territorio, della sua storia, delle sue tradizioni oltre all’impegno divulgativo portato avanti nelle scuole del comune e tra la società, partecipa al lutto disponendo che la bandiera del Comune di Misterbianco sia posta a mezz’asta sul pennone davanti l’ingresso del Comune”.
