CULTURASTORIA

Giorno della Memoria: dall’universale al particolare

Ogni anno per il 27 gennaio in Italia, in Europa e nel mondo si celebra il “Giorno della Memoria“, giornata in cui si ricordano tutte le vittime della Shoah (nello specifico ebraico) ma dell’Olocausto in generale (le vittime furono anche di altre etnie e o culture).

Un interno del campo di concentramento di Auschwitz

In cosa consiste il “Giorno della Memoria”

La data del 27 gennaio fu scelta perché in quel giorno del 1945 l’esercito sovietico riuscì a liberare il campo di concentramento di Auschwitz (attuale città polacca col nome di Oświęcim), visto che proprio il campo di concentramento in questione, dai più viene considerato il “campo di sterminio per antonomasia”; in Italia si celebra la giornata dal 2000, mentre in campo internazionale ciò è avvenuto per mezzo della risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2005, precisamente quarantaduesima riunione plenaria, a sessant’anni dall’accaduto.

La “memoria” nel territorio siciliano: il cimitero militare germanico di Motta

Il territorio siciliano a causa di una “minore intensità” del teatro di guerra rispetto all’Europa continentale, ha sicuramente meno storie di altre zone del Vecchio Continente, ma nello specifico a Motta Sant’Anastasia è presente un cimitero militare germanico, aperto il 25 settembre 1965. In questo cimitero esiste la memoria di coloro che sono caduti per via di una guerra, che creò morte a tutti i possibili schieramenti indistintamente, in questo caso all’esercito sconfitto; ivi sono sepolti i 4561 soldati morti durante gli scontri in Sicilia, di cui 451 non sono mai stati identificati fino ad oggi come porta la lapide d’ingresso: “In questo mausoleo riposano 4561 caduti germanici 451 sono rimasti sconosciuti“.

Il mausoleo è suddiviso in quattro cortili, i quali indicano la provincia siciliana che “ha visto morire” questi militari, fra di loro il più noto è il campione olimpionico Luz Long, famoso per la sua storia alle Olimpiadi del 1936 con Jesse Owens e da sempre considerato come “un uomo libero pieno di sani principi“, dimostrando pienamente che non esiste nazionalità, colore o religione per schedare un benefattore o un colpevole piuttosto che una vittima o un carnefice.

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