Scuola di specializzazione di Beni archeologici: 2 Misterbianchesi fra i nomi
L’Università degli Studi di Catania ha consegnato quattordici diplomi agli allievi e allieve che hanno terminato il percorso nella Scuola di specializzazione di Beni archeologici: due di queste allieve sono le Misterbianchesi Giusy Belfiore e Grazia Ippolito.
La cerimonia di consegna dei diplomi
La cerimonia avvenuta a Palazzo Vermexio (anche conosciuto come Palazzo del Senato essendo sede municipale) in piazza Duomo a Siracusa, ha visto la partecipazione di docenti accademici come il direttore della stessa Scuola di specializzazione Daniele Malfitana, la direttrice del Dipartimento di Scienze Umanistiche Marina Paino e di personaggi istituzionali come l’assessore alla Cultura del comune di Siracusa Fabio Granata; della commissione docenti invece facevano parte i seguenti professori: Lucia Arcifa, Luigi Caliò, Marianna Figuera, Gian Michele Gerogiannis, Pietro Maria Militello, Margherita Cassia e i componenti esterni Alessandra Castorina, Rosina Leone, Antonino Mazzaglia, Angela Merendino, Michelangelo Messina e Alessio Toscano Raffa.
Le dichiarazioni del direttore della Scuola di specializzazione Daniele Malfitana
“Oggi immettiamo sul “mercato delle professioni” quattordici brillanti allievi che adesso hanno tutti gli strumenti per dialogare non più e non solo con il sistema della ricerca ma soprattutto con il mondo del lavoro, delle professioni, dell’imprenditoria…Il conseguimento del diploma di specializzazione in Archeologia è un punto di partenza e non di arrivo, nel corso della cerimonia: l’obiettivo di una Scuola di terzo livello in archeologia dev’essere quindi sempre più finalizzato a ciò che verrà dopo e, soprattutto, alle opportunità che le competenze acquisite dagli allievi, sul campo e in laboratorio, saranno in grado di generare. Per queste ragioni stiamo sempre più potenziando ed integrando la tradizionale offerta formativa con temi che riguardano il management della ricerca, le professioni, l’economia che oggi costituiscono l’ossatura della professione di archeologo“.