Anche Misterbianco “si schiera” per la pace: il documento dei consiglieri comunali
I consiglieri comunali del comune di Misterbianco hanno presentato un documento di ordine del giorno in cui hanno scritto la proposta “Fuori la guerra dalla storia cessate il fuoco subito“.
Il documento redatto
“”Fuori la guerra dalla Storia” scriveva la pacifista Lidia Menapace e Gino Strada aggiungeva “Se la guerra non verrà buttata fuori dalla storia degli uomini, sarà la guerra a buttare fuori gli uomini dalla storia”.
Il consiglio comunale di Misterbianco, ancora una volta, dopo l’appello al presidente della Repubblica e al nostro Parlamento del marzo 2022, a seguito dell’invasione dell’Ucraina, ribadisce l’esigenza di ripudiare la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, come da articolo 11 della nostra Costituzione e rinnova l’appello mondiale al “Cessate il Fuoco”, alla resa delle armi, alla soluzione diplomatica delle crisi, all’istituzione di corridoi umanitari per l’accoglienza dei rifugiati provenienti dai teatri di guerra, per l’attivazione di ogni supporto umanitario, sanitario, alimentare ed economico, ribadiamo la contrarietà all’invio di armi o di truppe fuori dalla gestione non violenta del conflitto e in spregio al principio costituzionale. Stavolta sono i fatti orribili dopo la strage di civili del 7 ottobre di Hamas nei kibbutz israeliani con 1194 morti e il rapimento di 253 persone di cui, ancora oggi, 101 ostaggi presunti vivi sono all’interno della Striscia di Gaza; “Striscia” che da oltre 6 mesi continua ad essere bombardata, sono già oltre 33.800 i morti e 76.465 feriti senza assistenza medica e con il fuoco che non risparmia le folle in attesa della distribuzione dei viveri.
Non si fermano i portatori di morte dei vari governi. Alla follia omicida del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu corrisponde la ritorsione dell’attacco dimostrativo dell’Ayatollah iraniano Ali Khamenei, la guida suprema che perseguita le donne del suo paese, Ayatollah che così cerca di marcare
il precedente attacco israeliano all’ambasciata iraniana di Damasco in cui erano rimasti uccisi almeno 7 funzionari tra cui due comandanti delle Guardie rivoluzionarie iraniane. Pulsioni di morte ed esercizio del potere per allargare il conflitto come se il baratro non fosse un’altra guerra mondiale.
Facciamo ancora una volta “nostro” l’appello internazionale della Rete Pace e Disarmo: Per tutto questo, chiediamo nuovamente a movimenti, reti, associazioni, sindacati, parrocchie, comitati locali, di mobilitarsi insieme nelle piazze italiane, per ribadire il no a tutte le guerre e il no al riarmo, per costruire un mondo di pace, di sicurezza e di benessere per tutte e per tutti, per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di
scegliere la via della pace, impegnandosi per la messa al bando delle armi nucleari la riduzione immediata delle spese militari a favore della spesa sociale, sanitaria, per la tutela ambientale del territorio e per una difesa civile e la riconversione dell’industria bellica, che sta traendo immensi profitti dalle guerre e dai conflitti armati l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari e l’assistenza alla popolazione palestines il riconoscimento dello Stato di Palestina, la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina, per porre fine all’illegale occupazione russa e per costruire le condizioni di libertà, democrazia, convivenza e di sicurezza comune per l’Europa intera il riconoscimento del diritto di asilo e la protezione a dissidenti, obiettori di coscienza, renitenti, disertori, profughi, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti sociali e sindacalisti vittime della repressione politica in ogni contesto e nazione il rafforzamento dell’azione umanitaria e di protezione dei diritti umani nei contesti di violenza strutturale, lo stanziamento dello 0,7% del Pil a favore della cooperazione allo sviluppo la promozione di conferenze regionali di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per ricostruire convivenza e sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente e in Africa, che coinvolgono milioni di persone che vengono uccise, espulse dalle proprie case, impoverite, costrette alle migrazioni forzate. Questo consiglio comunale si impegni ad esporre il “Cessate il fuoco” permanente nei luoghi preposti alla partecipazione democratica“.