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Ugl Terziario Catania interviene sul “caldo” all’aeroporto. Catalano:”Condizioni estreme”

Nonostante i provvedimenti presi su scala regionale sulla questione caldo, in uno dei luoghi più centrali della viabilità siciliana ed anche italiana, l’aeroportoVincenzo Bellini” di Catania, molti frequentatori sia come passeggeri che come dipendenti hanno segnalato al sindacato Ugl difficoltà dovute alle alte temperature, nello specifico nel terminal “A“.

Il segretario provinciale di Ugl Terziario Carmelo Catalano (foto di repertorio)

Le dichiarazioni del segretario Ugl Terziario Carmelo Catalano

È dagli inizi del mese di luglio che riceviamo rimostranze provenienti, soprattutto da operatori di cucina e di sala che sono costretti a lavorare per diverse ore al giorno in condizioni estreme a causa di un non adeguato funzionamento dell’impianto di climatizzazione appartenente alla struttura. Abbiamo anche scritto una lettera alla società che gestisce l’aeroporto ed anche a tutti gli organismi preposti, ma ancora oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta concreta. Il caldo, in particolare, dentro le cucine ha ormai superato i limiti di tollerabilità, creando un ambiente disagevole e persino pericoloso per la salute dei lavoratori. Situazione palesemente aggravata dal fatto che l’impianto che dovrebbe rinfrescare il contesto non funziona come dovrebbe, non riuscendo neanche a garantire il corretto ricambio dell’aria. I lavoratori sono stremati e non possono più attendere una risposta che non arriva”.

Il segretario territoriale Ugl Giovanni Musumeci (foto di repertorio)

Le dichiarazioni del segretario territoriale Ugl Giovanni Musumeci

Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro legata anche al gran caldo che interessa la nostra isola non può mai più essere ignorato. Per questo come organizzazione sindacale continuiamo a tenere alta l’attenzione dando voce ai lavoratori che chiedono di poter lavorare in condizioni dignitose, non rischiando di compromettere la loro salute. Quella dell’aeroporto di Catania è un’emergenza che si deve superare, perché si è atteso troppo tempo e coloro che lavorano non possono continuare a vivere questo pericolo. Bisogna anche tutelare chi opera nelle altre aree dello scalo, oltre chi viaggia. Obiettivamente la nostra città, con uno dei suoi principali e frequentati hub a livello di trasporti, non può permettersi ancora di non garantire servizi di qualità al pari di altre realtà italiane e non solo. Ci auguriamo quindi che chi di dovere trovi le soluzioni per rispettare le norme in materia di tutela della salute e sicurezza per i lavoratori e il diritto al maggior comfort per i viaggiatori”.

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