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Questione sabbia, la proposta di Corsaro:”Dalle parole ai fatti”

Quest’estate le continue attività vulcaniche dell’Etna hanno portato a un quantitativo ingente di cenere sul territorio etneo, motivo per cui il sindaco di Misterbianco e componente del direttivo Anci Sicilia Marco Corsaro chiede un supporto da parte delle istituzioni regionali e nazionali sulla vicenda.

Il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro (foto di repertorio)

Le dichiarazioni del sindaco di Misterbianco Marco Corsaro

Sulla cenere dell’Etna auspichiamo un rapido passaggio dalle parole ai fatti, a tutti i livelli. Non serve immaginare chissà quale soluzione, basta invece organizzarsi su tre aspetti: pulizia delle città, stanziamenti economici compensativi e strutturali per comuni e cittadini e, infine, la gestione del conferimento finale della sabbia vulcanica. Stiamo già lavorando sul primo punto: quando pioverà cenere, a Misterbianco puliremo con la nostra nettezza urbana in maniera più celere e repentina. Intendiamo cioè inserire lo spazzamento immediato della cenere vulcanica, attraverso mezzi specializzati, nel capitolato del prossimo appalto comunale della nettezza urbana. Stiamo, infatti, per bandire la nuova gara settennale in città e la raccolta della cenere dovrà essere uno tra i requisiti migliorativi delle proposte che avanzeranno i privati interessati ad aggiudicarsi il servizio. Questo renderà ordinato ed efficace lo spazzamento, evitando appalti in emergenza con notevoli risparmi per l’ente. Occorre, però, che la Regione e lo Stato non si voltino dall’altra parte su tutti gli altri aspetti dell’emergenza cenere. Auspichiamo infatti la creazione di un sistema strutturale di aiuti finanziari compensativi in caso di eruzione, con un apposito fondo istituito da Roma e Palermo e gestito poi dalla Protezione civile regionale. A tale dotazione dovrebbero attingere anche i singoli cittadini etnei, alle prese con il “far west” e i costi fuori controllo della pulizia di tetti, terrazze, grondaie. Lo Stato e la Regione potrebbero così rimborsare gli interventi, previa presentazione delle relative fatture ai comuni. Non si tratterebbe di milioni a perdere, ma del giusto ristoro per i costi di eventi che, purtroppo, si ripeteranno sempre, con una frequenza non prevedibile. Infine occorre un intervento legislativo anche sul conferimento e stoccaggio finale della sabbia, prevedendo siti idonei, magari recuperando le ex cave abbandonate sull’Etna, e compensando gli ulteriori extracosti che si stanno abbattendo su Catania e i comuni della provincia. Le soluzioni ci sono e già su scala metropolitana ci stiamo muovendo in forte sinergia fra tutti i sindaci, coinvolgendo anche la Prefettura, sempre attenta e sensibile alle istanze dei comuni. Adesso occorre creare una vera e propria catena di montaggio fra Roma, Palermo e i comuni della provincia di Catania“.

FOTO DI REPERTORIO

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