Progetto “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini”: dal 24 agosto al 5 ottobre
Il periodo a cavallo tra l’estate e l’autunno presenterà il progetto teatrale “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini“, con quattordici appuntamenti con la partecipazione di Terre Forti di Alfio Guzzetta, Centro Magma di Salvo Nicotra, “Il tamburo di Aci” e Statale 114.
Il programma di “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini”
La rassegna è stata promossa dalla Direzione comunale Cultura e dal Ministero della Cultura e andrà dal 24 agosto fino al prossimo 5 ottobre e avrà inizio proprio il 24 alle 20:30 alla parrocchia San Michele Arcangelo di via Sebastiano Catania nel quartiere catanese di San Nullo con “Turi Marionetta” di Savi Manna, il giorno successivo presso “I Briganti” di via del Giaggiolo a Librino alle 20:30 con “Cunti e canti del vecchio borgo” di Gaetano Gullo, Antonietta Attardo, Letizia Tatiana Di Mauro, Alfio Guzzetta, Gregorio Lui (lo stesso andrà in replica il 28 settembre alla Parrocchia Nostra Signora Santissimo Sacramento a Librino), mentre il 30 agosto sempre presso “I Briganti” ci sarà lo spettacolo “Melodramma – Omaggio a Carmelo Vassallo” di Savi Manna con lo stesso, Riccardo Gerbino, Enrico Sorbello, Josè Marano.
Il mese di settembre fin da giorno 1 è pure ricco di spettacoli: nella parrocchia San Michele Arcangelo alle 20:30 ci sarà “U Volontariu” di Francesco Pennisi con repliche a “I Briganti” il 14 e 15 settembre e il 5 ottobre alla Parrocchia Resurrezione del Signore; il 7 settembre nella parrocchia San Michele Arcangelo il concerto “Luz De Luna” con Virginia Sassaroli e Massimo Martines e il 21 settembre nella Parrocchia Resurrezione del Signore il concerto del chitarrista Mario Martino, il 13 settembre la pièce “Della Croce e del Lavoro” di Fabrizio D’Aprile a “I Briganti” con replica il 20 settembre presso la parrocchia San Michele Arcangelo, il 22 settembre alle 20:30 sempre nella parrocchia di San Nullo il “Quartetto Area Sud” e infine il 27 settembre a “I Briganti” il concerto de “I Beddi” con “Di Folk in folk“.