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È un pareggio che sa di sconfitta

CATANIA (3-4-2-1): Adamonis; Castellini (C), Di Gennaro, Anastasio; Raimo, Sturaro (VC), Quaini, Lunetta; Jimenez, Stoppa; D’Andrea.

A disposizione di Toscano: Torrisi, Butano, Celli, Ciniero, Allegra, Gega, Guglielmotti, Forti, Carpani, Verna, Luperini, Inglese, Montalto.


AUDACE CERIGNOLA (3-5-2): Saracco; Visentin, Gonnelli (VC), Velasquez; Coccia, Tascone, Capomaggio (C), Paolucci, Russo; Faggioli, Salvemini.


A disposizione di Raffaele: Fares, Greco, Martinelli, Carrozza, Tentardini, Romano, Sainz-Maza, Di Dio, Ruggiero, Ianzano, Iurilli, Parigini, Gagliano, Lorusso.

Primo tempo:
Il Catania inizia la partita con l’obiettivo di confermare il proprio ruolo da protagonista in campionato, ma fin dai primi minuti appare evidente la difficoltà nel costruire gioco. La squadra mostra indecisioni nel giro palla e fatica a trovare varchi contro un’Audace ben organizzata in difesa. Qualche tentativo dalla distanza non basta a impensierire il portiere avversario, con i tiri che finiscono spesso fuori dallo specchio o centrano l’estremo difensore senza reali pericoli.

L’episodio più preoccupante del primo tempo arriva con l’infortunio di Sturaro, costretto a lasciare il campo per un problema fisico. La sua uscita complica ulteriormente i piani del Catania, privato di uno dei giocatori più esperti e carismatici in un momento in cui serviva maggiore leadership in campo, nonché il metronomo. La reazione della squadra, tuttavia, è timida e il primo tempo si conclude con un pareggio che servirebbe davvero a poco.

Secondo tempo:
Nella ripresa ci si aspetta un Catania più aggressivo, ma la squadra di casa continua a faticare nel trovare ritmo e concretezza. Nonostante un possesso palla superiore rispetto al primo tempo, gli attacchi rimangono sterili e l’Audace si difende con ordine, chiudendo ogni spazio e rendendo vani i tentativi di incursione degli etnei.

Le occasioni per il Catania sono sporadiche e poco incisive. Un paio di tiri nello specchio vengono neutralizzati facilmente dal portiere ospite, mentre la manovra offensiva risulta lenta e prevedibile. L’allenatore tenta di dare una scossa con i cambi, ma l’ingresso di forze fresche non modifica l’andamento della partita.

Nei minuti finali, il pubblico del “Massimino” inizia a rumoreggiare, insoddisfatto per la prestazione sottotono e per la mancanza di idee della squadra. Il triplice fischio sancisce uno 0-0 che lascia l’amaro in bocca ai tifosi catanesi, delusi da una prova poco brillante e dalle poche emozioni offerte dalla squadra.

Pareggio che si commenta da solo. Si mette in salita il campionato del Catania

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