Catania, Officina Democratica e Maurizio Caserta sull’ultimo responso della Corte dei Conti:”Disagio”
Il gruppo consiliare Officina Democratica, tramite il capogruppo Maurizio Caserta, ha espresso la sua posizione su ciò che ha riferito la Corte dei Conti lo scorso 2 ottobre in merito allo stato delle partecipazioni detenute dal 31 dicembre 2021 allo stesso nel 2022.
Le note di Officina Democratica e del capogruppo Maurizio Caserta
Questa la nota di Officina Democratica:
“Appare particolarmente preoccupante la sezione 3 della deliberazione nella quale si parla dello stato di dissesto facendo innanzitutto giustizia delle incertezze e dei balbettii dell’amministrazione. La Corte dei Conti, infatti, dichiara apertamente che, i dati presentati dal comune di Catania suscitano seria preoccupazione, sia in merito alla piena copertura delle risorse necessarie all’Osl per la liquidazione delle partite debitorie, sia in relazione agli effetti sugli equilibri finanziari dell’Ente del disconoscimento dell’entrata, già accertato quale credito dal comune, dell’importo di 61.943.206,31, in sede di controlli finanziari ex articolo 148 bis del Tuel, un approfondimento di tali profili di criticità finanziaria“.
Questa quella del capogruppo Maurizio Caserta:
“È noto come la città soffra già notevolmente per la limitazione dei servizi essenziali e se questa venisse nuovamente prorogata, o si rendesse addirittura necessaria una ulteriore stretta, si rischierebbe di vedere il disagio delle cittadine e dei cittadini catanesi assumere, comprensibilmente, le forme proprie della disperazione. Servirebbe quindi una vera assunzione di responsabilità, strada che tuttavia l’amministrazione Trantino non ha finora dimostrato di voler seguire. È questo uno di quei momenti in cui non serve attaccare o difendersi: è invece nostro dovere, anche di banchi dell’opposizione, renderci disponibili alla cooperazione per contribuire al superamento del problema. Per questo, attraverso i consiglieri comunali del Partito Democratico, vigilerà, perché la città non sia spinta di nuovo nel tunnel della crisi”.
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