Ingegneri e architetti catanesi dialogano per la città del futuro
Si è svolto il quarto convegno nazionale Aidia con tema le “trasformazioni urbane“, con la presenza al dibattito di istituzioni, associazioni e professionisti.
Le dichiarazioni delle dirigenti Aidia
Così commenta la presidente Aidia Catania Luisella Burtone:
“Obiettivo dell’incontro è dar vita a un dibattito per individuare strategie che valorizzino la geografia della città, migliorandola dal punto di vista della sostenibilità, della mobilità e dell’inclusività“.
Queste invece le dichiarazioni della presidente nazionale Aidia Donatella Cristiano:
“Sempre più attiva su tutto il paese, dove è già presente con ventitre sezioni e con l’intento di allargare ulteriormente i propri confini una crescita di cui andiamo orgogliosi, se pensiamo che nell’anno della fondazione, nel 1957, si contavano appena 280 architetti e ingegneri di sesso femminile“.
Le dichiarazioni di amministratori e dirigenti di ordini professionali
Queste le parole del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce:
“Questo argomento si sposa perfettamente con le linee di indirizzo del Pug di recente approvate dalla giunta. Da questo momento la Città di Catania deve pensare in grande e fare un salto in avanti. Per fare questo bisogna fermarsi, lavorare in sinergia e pensare nel lungo termine i temi della mobilità, sostenibilità e waterfront, quest’ultimo oggetto di un concorso di idee che vogliamo lanciare insieme agli architetti“.
Qui invece quelle del segretaro dell’Ordine Appc Giuseppe Messina:
“Siamo convinti che, nel pensare ad assetti urbani futuri, vada adottato un approccio che ponga l’attenzione sugli aspetti legati alla totalità del vivere la città. Per far questo bisogna essere aperti all’ascolto e al confronto con chi vive i luoghi, conoscendone così criticità e necessità. Ciò va rapportato a un confronto quotidiano con un quadro normativo regionale e locale che va necessariamente rivisto: la complessità e la poca chiarezza dei disposti normativi, sovente, costringono il professionista a dover interpretare le leggi e le loro contraddizioni che spesso non consentono di operare con certezza“.
Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente della Fondazione Appc Eleonora Bonanno:
“Si aggiunge la difficoltà di aver operato per anni seguendo un piano regolatore obsoleto e risalente al 1964. Certamente il nuovo Pug fornirà un approccio diverso nella progettazione della nostra città, consentendo di passare dallo sviluppo incontrollato che ha caratterizzato gli ultimi decenni a un processo in cui la programmazione diventa cardine di sviluppo“.
All’unisono il presidente del Collegio dei Geometri di Catania Agatino Spoto:
“Il cambiamento climatico pone l’obbligo di una diversa visione e un nuovo approccio progettuale anche per quanto riguarda l’aspetto ambientale, non solo in termini di sostenibilità, ma anche di sicurezza idrogeologica. Sono certo che il fare squadra tra i vari ordini sia la strada maestra per ottenere risultati nella pianificazione della città“.