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Ugl s’interroga sulla chiusura del ponte VIII Strada:”Inaccettabile”

Il ponte dell’VIII Strada “sembra non aver pace”: dopo aver messo recentemente le transenne, non sembra si stia arrivando ad una soluzione efficace, come sottolinea il segretario provinciale di Ugl Metalmeccanici Angelo Mazzeo.

Il segretario provinciale di Ugl Metalmeccanici Angelo Mazzeo (foto di repertorio)

Le parole del segretario provinciale Ugl Metalmeccanici Angelo Mazzeo

È passato più di un mese dalla chiusura del ponte dell’VIII strada questa situazione diventa sempre più inaccettabile per i tanti lavoratori e le imprese che ogni giorno frequentano la Zona Industriale etnea. La chiusura del ponte crea notevoli disagi, ostacolando i collegamenti e aumentando i tempi di percorrenza per chi deve accedere alle attività commerciali e industriali della zona. Inoltre ad oggi sembra tutto fermo ed il ponte è chiuso con l’aggiunta che ogni tanto qualche automobilista toglie la transenna per poter oltrepassare il ponte, qualcuno successivamente la riporta al suo posto con tutti i rischi e i pericoli che ne conseguono. La chiusura del ponte obbliga ad un percorso alternativo attraverso le vie adiacenti al ponte stesso che si presentano in condizioni disastrate con la presenza di buche, sterpaglie: il tutto non permette una viabilità serena per le migliaia di lavoratori che percorrono quotidianamente quelle strade nel tragitto casa – lavoro. In aggiunta con l’arrivo della stagione invernale in questa zona si potrebbero verificare degli allagamenti e queste strade secondarie e sottostanti al ponte stesso potrebbero essere impercorribili perché allagate. È essenziale che venga stabilito un piano chiaro su cosa si voglia fare del ponte, vogliamo conoscere che progetti ha l’amministrazione comunale e che vengano comunicate tempistiche precise. I lavoratori e le imprese meritano di sapere quando potranno tornare ad avere una viabilità più sicura e veloce in quella zona. La situazione attuale non è sostenibile e richiede un intervento immediato per ripristinare la normalità nella Zona Industriale“.

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