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Acireale, vicenda cittadinanze onorarie, la nota del consigliere D’Ambra:”Ha perso la città”

Dibattito al consiglio comunale acese sul conferire o meno cittadinanze onorarie, che ha visto il consigliere comunale Francesco D’Ambra intervenire sulla questione.

La nota del consigliere comunale Francesco D’Ambra

In merito alla seduta relativa all’assegnazione delle cittadinanze onorarie, riguardo a ciò che è stato affermato è scontato che si tratti di una serie di motivazioni fuorvianti che sott’indendono unicamente la volontà di contrapporsi all’amministrazione Barbagallo, sbagliando però il momento. La delibera di che trattasi è di luglio 2024 e nonostante i diversi mesi di posticipi e rinvii, solo ieri l’opposizione, ha ufficialmente comunicato la non condivisione delle proposte che ad ogni modo figuravano ormai calendarizzate come ordine del giorno nella seduta di ieri. Non corrisponde al vero la richiesta di ulteriori tempi per riflessioni, ma una secca non condivisione nel proseguire. Pretestuose poi le polemiche sulle modalità dell’iter. È stato semplicemente adottato il regolamento comunale, che prevede una proposta della giunta, l’esame della deliberazione nella commissione di competenza e il voto finale in aula consiliare. Quale passaggio non è stato rispettato? Sfido chiunque a trovare un profilo di illegittimità. Il resto è solo un modo per discolparsi dinanzi alla città. L’opposizione avrebbe solamente dovuto esprimere il suo voto, sull’essere meritevoli o non meritevoli della cittadinanza, le personalità richiamate. Avrebbero potuto bacchettare l’amministrazione sulla questione della non consultazione originaria, ma avrebbero dovuto salvare i nomi. Loro non c’entrano. Sarebbe stato un atto di maturità e di responsabilità in quanto il civico consesso rappresenta la città e nonostante l’avversione politica verso l’amministrazione, nella fattispecie eravamo in un altro terreno di gioco, che prevede un livello politico di altro tipo. L’opposizione se avesse avuto coraggio avrebbe fatto bene a rimanere in aula ed esprimersi rispetto ai nomi. Dinanzi al voto compatto della maggioranza non si riscontra dunque nessun dato politico, se non la superbia di chi vede la pagliuzza nell’occhio altrui ma non sa di avere una trave, perché se affermano che Don Barbarino e l’avvocato Trantino meritano tale onoreficenze, perché non l’hanno fatto? Ieri ha perso la città, nessun altro“.

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