“Un uomo di ieri”: il mito di Adelaide Bernardini 80 anni dopo
Dora Marchese e l’Archeoclub Catania hanno presentato il libro “Un uomo di ieri“, ricordando per l’80simo anniversario dalla scomparsa di Adelaide Bernardini Capuana (moglie del noto scrittore menenino Luigi Capuana) e lo fa in collaborazione con il comune di Catania e l’Ic Federico De Roberto di Catania a Palazzo della Cultura di via Vittorio Emanuele II.
La partecipazione di docenti e studenti
Gli studenti hanno eseguito l’opera musicale “Inno alla Gioia” di Ludwig van Beethoven (ispirato all’opera letteraria di Friedrich Schiller), diretto da Enzo Pafumi, Ermelinda D’Alì, Giuseppe Scaccianoce, Rossana Nicosia; successivamente c’è stata la lettura dei sonetti “La lode” e “A te” interpretati da Carmela Sanfilippo, le melodie di “Only Time” di Enya e la colonna sonora de “La vita è bella” di Nicola Piovani, unite a un video con disegni animati con il supporto dei docenti Mario Giunta e Ilenia Rigliaco, piuttosto che la produzione video curata dalle docenti Giuseppina Giuffrida e Valeria Castorina. Si è svolta anche una poesia in versione musicale “Cara Infanzia!” con le docenti Florinda Vergata, Laura Grifò, Marcella Smeraldo, Gian Maria Ferlito, nel mentre ad esempio c’è stato uno scambio epistolare immaginario tra la scrittrice e gli studenti e l’esecuzione de “La giostra delle emozioni” cantata e segnata in Lis dagli studenti di scuola primaria guidati dalle docenti Maria Rubino e Vera Consoli.
C’è stato anche un adattamento teatrale di “Adelaide Bernardini: voce di donna” diretto da Carmela Sanfilippo e Ilenia Rigliaco, mentre in conclusione una mostra di elaborati artistici guidato dal docente Patrizio Arabito e il coro scolastico con le esecuzioni di “Hallelujah” di Leonard Cohen e “Adiemus” di Karl Jenkins diretto da Margherita Petrosino e Gian Maria Ferlito, con il supporto di Giovanni Nosi.
Le dichiarazioni della dirigente scolastica dell’Ic De Roberto Cinzia Giuffrida
“L’evento è stato un modo per far rivivere e ricordare una figura di donna che già ai suoi tempi ebbe difficoltà ad affermarsi, una celebrazione della capacità dell’arte di costruire portali temporali da attraversare per far incontrare persone e generazioni.”