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Bimbo nato prematuramente curato al Policlinico: ritornato a casa

Un bambino nato prematuramente alla 31sima settimana di gestazione ha affrontato una difficile e complicata situazione che ha visto l’intervento di una vasta équipe di medici specialisti tra Chirurgia maxillo facciale, Chirurgia pediatrica, Neonatologia Utin, Otorinolaringoiatria, Anestesia e Rianimazione.

Protagonisti i seguenti medici: la direttrice dell’Utin, la direttrice della Chirurgia maxillo facciale Pasqua Betta, Alberto Bianchi con al fianco il chirurgo Salvatore Battaglia, il direttore dell’Uoc di Chirurgia Pediatrica Vincenzo Di Benedetto e Maria Grazia Scuderi, il direttore di Otorinolaringoiatria Ignazio La Mantia con Roberto Lavina, Salvatore Cocuzza e Antonio Bonanno, e con il supporto di Rita Scalisi dell’Uoc di Anestesia e Rianimazione I.

Il bambino durante il ricovero

La situazione in essere

Alla nascita, il neonato è stato trasferito d’urgenza da Enna al PoliclinicoGaspare Rodolico” di Catania (per mezzo del servizio Sten), poiché egli ha subito una grave insufficienza  respiratoria, con difficoltà nell’intubazione a causa di una imponente massa che ostruiva il cavo orale rischiando di soffocarlo, situazione di cui si era occupato il direttore dell’Utin dell’ospedale San Marco Marco Saporito, giungendo in condizioni disperate e trattato con maschera laringea. Dopodiché è stato possibile intubarlo con l’ausilio di un fibroscopio.

Dopo una settimana è stato necessario eseguire una tracheotomia per stabilizzare la respirazione del bambino, che è stato poi mantenuto in Neonatologia con ventilazione meccanica e nutrizione parenterale. Alla seconda settimana di degenza, si è reso necessario il confezionamento di 
una gastrostomia chirurgica ed una plastica antireflusso, per potere nutrire il piccolo paziente senza rischio di “polmonite ab ingestis”.

L’epilogo della vicenda

Il risultato della biopsia ha rivelato la presenza di un teratoma, tumore embrionario, uno dei pochi casi al mondo di questa grandezza, soprattutto riguardante un bambino di così piccole dimensioni.

Il paziente ha reagito bene alle cure del personale dell’Utin tanto da essere cresciuto in maniera soddisfacente nel corso degli ultimi due mesi, situazione che ha portato alla riconsegna del ai genitori, felici per i progressi compiuti dal loro bambino.






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