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Congresso First Cisl Catania, riconfermato D’Urso

Continuano i percorsi congressuali di della Cisl catanese: questa volta è toccata alla First Cisl che ha svolto il suo terzo congresso provinciale della storia in un noto locale di Tremestieri Etneo, che ha visto la conferma di Salvatore D’Urso affiancato da Concetta La Gristina e Antonio Calò; presenti ai lavori congressuali la segretaria regionale categoriale Chiara Barbera e il segretario generale catanese Maurizio Attanasio.

Le dichiarazini del riconfermato Salvatore D’Urso

Solo nel 2024, a Catania il numero di sportelli bancari è passato da 212 a 206. In dieci anni, ne sono stati chiusi il 32 per cento; in Sicilia, il 37,3 per cento. Questo, in alcuni casi, ha comportato il totale abbandono di interi comuni e territori, e oggi, a livello regionale, il 38% dei comuni non ha neanche uno sportello bancario; mentre il 25% ne ha soltanto 1. Il fenomeno è favorito da un lato dalla ricerca della massimizzazione dei profitti da parte aziendale, dall’altro dall’evoluzione tecnologica e dalle grandi aggregazioni. Purtroppo, né la politica nazionale né quella regionale, nei decenni, hanno realmente determinato condizioni di sviluppo significativo dell’economia isolana…Compito del sindacato è garantire una transizione digitale equa e inclusiva. Ciò significa contrattare modelli organizzativi che tutelino i lavoratori, favorendo al tempo stesso l’innovazione. In tale ottica, la cabina di regia sul digitale, istituita con il rinnovo del contratto nazionale del Credito, può diventare un laboratorio di innovazione partecipativa, un luogo di dialogo continuo tra lavoratori e aziende per costruire insieme il futuro del lavoro bancario. È stato inserito anche un articolo specifico sullo strumento della partecipazione, che va nella direzione della proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla Cisl e in discussione in Parlamento“.

Le dichiarazioni del segretario generale Maurizio Attanasio

Il quadro attuale della provincia di Catania, come rilevato dagli indicatori economici, è spesso di scarsa attrattività per gli investimenti, con tassi di disoccupazione considerevoli, bassa partecipazione al mercato del lavoro e alta percentuale di lavoro precario o sommerso. Un territorio con una popolazione che invecchia, con servizi non rispondenti ai bisogni crescenti, in cui la desertificazione bancaria è purtroppo sempre più presente…La digitalizzazione non deve penalizzare i livelli occupazionali, né determinare arretramenti nei diritti dei lavoratori. Occorre, invece, l’impegno che le risorse messe in campo dall’Unione Europea per l’evoluzione tecnologica entrino in sinergia con le misure per la protezione dei lavoratori“.

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