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Muore Papa Francesco a 88 anni

Il lunedì dell’Angelo comincia con una notizia drammatica: muore a 88 anni Papa Francesco (nato Jorge Mario Bergoglio), il 266simo pontefice della Chiesa Cattolica, lasciando tristezza nel mondo dei fedeli cattolici, proveniente già da problemi di salute.

Papa Francesco durante una Santa Messa (foto di repertorio)

Chi è stato Papa Francesco

Nato il 17 dicembre 1936 nel barrio (quartiere) Flores di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio proveniva come tanti altri cittadini argentini da origini italiane e intraprese gli studi di tecnico chimico, per compiere anche altro genere di lavori; a diciassette anni arrivò la vocazione sacerdotale che fu susseguita un po’ dopo da quella per la Compagnia di Gesù (gesuiti), divenendo sacerdote nel 1969. Quegli anni in Argentina e in gran parte del Centro – Sudamerica furono segnati dalla Teologia della Liberazione a cui il futuro pontefice diede supporto nelle proprie possibilità, nel frattempo la sua carriera episcopale crebbe sempre di più: nel 1992 vescovo ausiliare della capitale argentina, nel 1997 cadiutore della stessa, nel 1998 arcivescovo e nel 2001 cardinale, mentre dal 2005 al 2011 fu presidente della Conferenza episcopale argentina.

Nel 2013 arrivò l’elezione a pontefice dimostrando fin da subito di compiere scelte coraggiose come già il nome stesso (Francesco, in richiamo al Santo di Assisi), l’ottimo rapporto con il predecessore, dimostrando spesso di essere anche disponibile nei confronti di chi non si riconoscesse nel pensiero cattolico, con anche impegni di natura “riformista” all’interno degli organismi istituzionali e noto anche il suo impegno per le paci nei conflitti internazionali, “senza mai accordarsi ad un verbo dominante“; importante fu il Giubileo della Misericordia prima di quello dell’anno corrente, aperto proprio da egli stesso.

A sinistra Papa Francesco accoglie il presidente Cesi Antonino Raspanti (foto di repertorio)

Il ricordo del presidente Cesi Antonino Raspanti

Con profondo dolore nell’animo, mi unisco al dolore universale per la morte di Papa Francesco. Eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013, ha guidato con instancabile zelo la Chiesa universale, testimoniando a tutti la gioia del Vangelo. Autorevole nel suo governo, inflessibile difensore dei fondamentali diritti umani, ha dimostrato cura e attenzione verso il Creato, ha strenuamente promosso la pace e la fratellanza tra i popoli, ponendo sempre al centro della sua azione pastorale l’accoglienza degli ultimi, in particolare dei migranti e dei rifugiati. Attraverso le sue parole semplici, le encicliche ed i documenti del suo Magistero, ci ha continuamente richiamati a una visione cristocentrica della vita e del mondo, fondata sull’amore, la giustizia e la misericordia. Lo affidiamo al Pastore grande delle pecore, perché possa ricevere l’incorruttibile corona di gloria. Maria, Salus Populi Romani, verso cui ha nutrito una profonda devozione, lo introduca nella compagnia dei santi, nell’attesa della risurrezione“.

Papa Francesco durante il periodo finale del suo pontificato, precisamente al Giubileo della Comunicazione (foto di repertorio)

Il cordoglio di Domenico Interdonato di Ucsi Sicilia

Questa mattina ci ha lasciato il più grande comunicatore dei nostri tempi. Papa Francesco utilizzava la sintesi e la gestualità, doti che lo hanno reso unico pur nella sua semplicità di comunicare, ho conosciuto Papa Francesco a Lampedusa, in occasione della sua prima uscita ufficiale, l’8 luglio del 2013. Ho notato un Papa diverso concreto e di poche parole; poi si sono succeduti incontri, in particolare il 23 settembre del 2019 per i 60 anni dell’Ucsi e, infine, lo scorso 25 gennaio a Roma, in occasione del Giubileo della Comunicazione, evento mediatico che ha aperto le iniziative dedicate al Giubileo, con la partecipazione di oltre 9000 giornalisti e comunicatori provenienti da 139 paesi. Il Giubileo della Comunicazione ha sancito la sua grande attenzione al mondo dei media. Lo abbiamo visto sofferente e, come era nel suo stile, non si è risparmiato sino alla fine a stringere le mani ai giornalisti che hanno affollato la sala dedicata a Paolo VI”.         

FOTO DI REPERTORIO

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