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Vicenda archi della Marina, i pareri di Catania nel Cuore e Bianco

Gli ultimi giorni in città a Catania sono stati dominati dal dibattito riguardo l’esistenza e o l’utilizzo degli archi della Marina, considerati sia dai cittadini catanesi che da gente esterna alla città, uno dei simboli monumentali del capoluogo etneo; tutto ciò nato da alcune dichiarazioni espresse dal sindaco Enrico Trantino per mezzo di una sua pagina social sull’essere del monumento storico.

Il post social del sindaco di Catania Enrico Trantino

Questa mattina a Confindustria, con il presidente dell’Autorità di Sistema, abbiamo parlato di piano regolatore del porto. Una previsione su cui ci troviamo assolutamente in sintonia, che permetterà, alla finalizzazione del processo, la restituzione del mare ai cittadini. In questo contesto abbiamo parlato anche del nodo Catania, il piano di interramento della stazione ferroviaria e della linea ferrata fino al Castello Ursino, che stiamo discutendo con il gruppo Ferrovie dello Stato. Nel caso in cui l’ambizioso progetto vedesse la luce, mi è stato chiesto cosa penseremmo di fare degli archi della Marina. Ho specificato che si tratta di soluzione troppo importante che non potrebbe che essere affidata a un confronto con la cittadinanza intera; pur precisando che, a titolo personale, io propenderei per l’abbattimento, con il mantenimento di una parte sopra la pescheria come memoria storica. È troppo prematuro parlarne, ma immagino che la divulgazione della notizia provocherà non pochi dibattiti. Il mio vale come giudizio personale e non conta nulla. In ogni caso mi piace sottoporre queste due fotografie di come è adesso e come potrebbe essere: ogni volta che le mostro, persuadono alla demolizione anche i più convinti sostenitori dell’idea di mantenerli“.

Alcune delle reazioni alle opinioni espresse

In merito alla posizione del primo cittadino catanese il gruppo civico Catania nel Cuore e l’ex ministro dell’Interno e più volte sindaco Enzo Bianco hanno espresso il loro disappunto su un eventuale abbattimento del monumento storico.

Qui la posizione di Catania nel Cuore:

Ogni estate è accompagnata da sorprese, talvolta esplosive legate a fenomeni naturali; la siccità, le alluvioni, le eruzioni che ci colpiscono all’improvviso. Questo fine estate, tra avvenimenti di medio calibro, possiamo annoverare l’improvvisa esplosione del sindaco Trantino. Perché esplosione vera e propria è la proposta di abbattere gliarchi della Marina“. Prima di affrontare in maniera seria un problema serio, quello collegato agli “archi”, sarebbe bello, con reale preoccupazione, mettere in evidenza un problema invece non serio ma drammatico, per certi versi addirittura distruttivo: la situazione generale di Catania. Infatti, pur riconoscendo la teorica fondatezza del dibattito sugli “archi”, bisogna rendersi conto che si tratta di una questione che forse potrà essere affrontata tra qualche decennio, cioè quando sarà pronta la galleria che consentirà alla Ferrovia di attraversare Catania “da sotto” senza devastare nulla in superficie: strade, piazze, palazzi, mare e conseguenti visuali. Una proposta che sarebbe interessante se la città non avesse problemi imminenti che necessitano interventi più che immediati. Normale quindi pensare che si sia trattato di una boutade gettata lì per caso oppure di un tentativo di “distrazione di massa” cercando di sollevare un dibattito su un problema lontano del tempo per sviare l’attenzione dalla grave, gravissima situazione attuale. In entrambi i casi la figura è barbina. Il gioco è facilmente scoperto. Se Trantino vuole recuperare il mare si impegni a fare riaprire il porto, si impegni a realizzare viale Alcide De Gasperi, liberando e pedonalizzando l’attuale lungomare, si impegni a rendere fruibile tutto l’anno la Plaia. Per chiarire un po’ la questione. Gli “archi della Marinahanno da sempre rappresentato a Catania una struttura architettonica d’indubbio valore. A parte la loro funzione quale sede ferroviaria, l’opera ha sempre suscitato animati dibattiti, scontando ora perplessità, ora opportunità, ma sempre costituendo un punto di riferimento. Oggetto di fervide discussioni e d’opposte valutazioni, gli “archi” rappresentano senza dubbio un elemento espressivo del nostro patrimonio storico paesaggistico e delle abitudini di vita dei catanesi. Ad esempio, “andare sotto gli archi” significa essere senza casa, più in generale essere in difficoltà o trovare un aiuto nelle situazioni difficili. Come adesso in molti ormai sapranno, gli “archi” vennero realizzati poco dopo la metà dell’Ottocento, quando il Ministero dei Lavori Pubblici decise il percorso della linea ferroviaria che pure adesso attraversa Catania. Anche allora non mancarono le polemiche da parte di chi avrebbe preferito che tale linea passasse a monte della città. Eppure chi propose gli “archi” quali essi adesso sono, erano personalità di notevole levatura sociale e professionale“.

Queste invece sono le parole di Enzo Bianco:

Sono molto dispiaciuto per la posizione netta del sindaco Trantino sull’ipotesi di demolizione degli archi della Marina. Seguo sempre con attenzione e rispetto le iniziative dell’attuale amministrazione comunale. Mi dispiace naturalmente quando, putroppo, lascia nel cassetto progetti importanti che potrebbero partire rapidamente per il bene della nostra città. Sugli archi, ad esempio, anni fa abbiamo previsto un progetto che li avrebbe fatto diventare, a costo ridottissimo, una splendida passeggiata turistica pedonale e  ciclabile, che consentirebbe di godere un panorama particolare del nostro mare e del barocco. Questo si potrebbe realizzare una volta interrata la linea ferroviaria grazie ad un progetto che fu presentato dalla mia amministrazione, per essere poi approvato, al Ministero dei Trasporti. Mi auguro che il buon senso prevalga e decisioni così importanti vengano assunte in futuro sia valutando tutto ciò che è già ideato e progettato sia coinvolgendo l’intera città“.

FOTO DI REPERTORIO

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