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Mio Italia si chiede sulla riqualificazione di San Berillo:”Vicolo cieco”

L’associazione categoriale dei commercianti e ristoratori Mio Italia, per mezzo del suo referente locale Roberto Tudisco, si domanda sugli ultimi annunci fatti dal sindaco Enrico Trantino, sulle riqualificazioni del quartiere di San Berillo.

Un’immagine di San Berillo notturna (foto di repertorio)

Le dichiarazioni del referente di Mio Italia Roberto Tudisco

Venire a sapere dei lavori di riqualificazione di piazza Turi Ferro, nel quartiere San Berillo, attraverso i canali social del primo cittadino di Catania e non in modo istituzionale, una condivisione di idee e proposte con le associazioni di categoria, rappresenta l’ennesimo segnale di una politica che non ci piace. L’ennesimo caso di scarsa attenzione e sensibilità del sindaco Trantino verso gli imprenditori che lavorano e investono nel centro storico perché probabilmente ci considera sacrificabili così come è stato fatto agli esercenti di piazza Federico II di Svevia. Senza possibilità di dialogo non si va da nessuna parte e l’apertura del cantiere per un anno e tre mesi in piazza Turi Ferro e via Di Prima, con conseguente eliminazione di posteggi in una zona già gravemente carente di parcheggi per auto, senza nessun tipo di pianificazione con i soggetti interessati rappresenta un vicolo cieco per tutti. Noi come “Mio Italia” sosteniamo quei piani del traffico concertati e strutturati: esattamente il contrario a quello a cui stiamo assistendo. Il sindaco Trantino ci aveva promesso che, prima di chiudere la piazza Turi Ferro e via Di Prima, avrebbe realizzato un parcheggio multipiano in via Don Luigi Sturzo; che fine ha fatto quest’opera tanto attesa?…Oggi ci rendiamo conto di continuare a non essere ascoltati e questo ci lascia perplessi soprattutto a fronte di gruppi social con cui il sindaco comunica, distanti dalla realtà e forti sul web davanti ad una tastiera, parlano di sviluppo e di valorizzazione del centro storico proponendo una miope lotta alle auto ad oltranza. Per queste ragioni ci appelliamo anche al Senato cittadino con i consiglieri comunali che devono aiutarci a far comprendere alla città e all’opinione pubblica che, prima di chiudere al traffico il centro storico di Catania, vanno sviluppati i parcheggi con migliaia di stalli a disposizione. Taormina, Marzamemi e Ortigia sono all’avanguardia e attirano le grandi firme perché il visitatore trova posteggio a ridosso delle aree turistiche. A Catania, al contrario, abbiamo abbassato il target commerciale e stiamo vivendo la desertificazione commerciale perché facciamo fuggire il turismo di qualità e gli avventori dell’hinterland etneo. Questo inevitabilmente comporta per i pubblici esercizi ed i negozi del centro storico, con un indotto di migliaia e migliaia di posti di lavoro, ad abbassare definitivamente la saracinesca”.

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