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“L’Etna ridisegna il territorio delle Aci”: 2 giorni di storia territoriale

Nel fine settimana arriva ad Acireale l’evento “L’Etna ridisegna il territorio delle Aci – 28 giugno 1329”, che descrive la storia geologica del territorio etneo e nel particolare di quello delle Aci. Il progetto è curato dall’associazione culturale “Basaltika” con l’Ingv Catania, il patrocinio del comune di Acireale e Aci Sant’Antonio, dell’Ars, dell’assessorato regionale al Turismo e Spettacolo con appuntamenti il 25 e 26 ottobre rispettivamente alle 17:00 al Palazzo di Città di Acireale e al Foyer del Teatro Bellini della stessa.

Il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo (foto di repertorio)

Le dichiarazioni del sindaco di Acireale Roberto Barbagallo

Abbiamo accolto con piacere la proposta dell’Associazione Basaltika, che ha come protagonista l’Etna, un elemento identitario fortissimo per tutti noi, e ce la racconterà da tanti punti di vista: scientifico, storico e artistico. L’incontro con Basaltika per noi è anche una bella occasione per continuare il percorso avviato con la mostra Ego di Giuseppe Patanè. Il nostro Teatro Bellini sarà la suggestiva scenografia di un nuovo allestimento e stavolta sarà l’Etna con le bellissime rappresentazioni offerte da sette artisti ad animare il Foyer”.

L’assessore comunale Enzo Di Mauro

Le dichiarazioni dell’assessore comunale Enzo Di Mauro

L’amministrazione ha voluto puntare dal momento dell’insediamento su eventi di ampio respiro e credo che stiano arrivando i giusti riconoscimenti, perché la nostra città piace, è viva e riscuote l’interesse di organizzatori, artisti e visitatori. Continuando su questa linea abbiamo accolto la proposta di Basaltika. Abbiamo voluto dare nuova vita al Teatro Bellini, proponendo un nuovo utilizzo di un edificio storico importante. Da sabato e fino alla fine di dicembre ospiterà una meravigliosa rivisitazione della presenza dell’Etna nel nostro territorio” .

La spiegazione della direttrice di Basaltika Oriana Tabacco

Basaltika decide di puntare lo sguardo sul territorio acese partendo dalle origini e cercando di comprendere come l’Etna con le eruzioni, in ultimo quella del 1329, lo abbia modificato. Un focus attento, mirato che tocca la sfera scientifica ed emotiva del vulcano Etna che nei secoli ha determinato in ogni modo la sua presenza sul territorio, oggi meta di appassionati e ricercatori. L’Etna è il luogo di memoria collettiva, che meglio esprime il pensiero insito nell’opera d’arte stessa, quale anima viva in continuo mutamento, vulnerabile e sempre attiva. La scelta di realizzare l’evento all’interno del Teatro Bellini non è stata casuale. È stato luogo di eccellenza per il territorio siciliano, oggi è un’ incompiuta e ci auguriamo che l’arte possa rigenerare e dare nuova vita a questo meraviglioso spazio”.

Le dichiarazioni del curatore della mostra Carmelo Nicosia

L’Etna magmatica, Etna madre che dispensa bellezza e suggestione con il suo fuoco perenne. Può l’arte favorire questo processo virtuoso di rigenerazione? Noi pensiamo di sì. Ci piace ‘sognare da svegli’ e ipotizzare che l’incontro osmotico tra due ferite aperte, quella perenne dell’Etna e l’incompiuta del Bellini, possano fare sgorgare linfa nuova e vitale. Ma le imprese presuppongono azioni concrete, attivate da esseri umani speciali, e quindi alcuni talentuosi e professionali artisti, hanno aperto la porta del Teatro, ipotizzando un progetto visivo nel Foyer Galleria, Overture, che introduca un viaggio all’interno del teatro”.

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