È chiaro come il match contro il Latina al “Massimino” sia si “roba vecchia”, ma che ha lasciato sicuramente delle ferite da leccare e da far rimarginare in fretta, in vista di una settimana a dir poco scoppiettante. Un Catania costretto a rimuginarsi non tanto per la classifica, ma per i numeri degli spettatori a suo sostegno, 17mila l’ultima in casa. Numero che conforta da un lato la società visto che dimostra come l’attaccamento alla città sia davvero considerevole, ma che la stimola a risultati non tanto migliori ma costanti.
La città c’è, il mister pure, la squadra (infortuni a parte) è sicuramente una delle migliori del campionato. Non ci resta che far parlare il campo.
Alla vigilia della sfida contro la Turris, mister Domenico Toscano riflette sul percorso di crescita del Catania. “Quando si costruisce dalle fondamenta, gare come quella di domenica scorsa fanno parte del processo” ha dichiarato.
Il ritorno in campo a breve distanza dalla scorsa gara, per il Mister, rappresenta un’opportunità.” Tuttavia, è chiaro: “Dobbiamo essere noi stessi, dimostrare lo spirito di squadra, l’anima e l’attenzione che hanno caratterizzato molte nostre partite. Questo è ciò che chiedo ai ragazzi per domani.”
Toscano si aspetta dunque una reazione concreta, che vada oltre la semplice prestazione tecnica, puntando a un cambio di mentalità e a una rinnovata solidità. La sfida contro la Turris, infatti, rappresenta un banco di prova non solo per valutare la tenuta fisica della squadra. Anche per misurare la capacità dei giocatori di rimanere focalizzati e determinati, anche in condizioni ambientali non sempre favorevoli.
“La Turris – prosegue il mister – sa come sfruttare al massimo il proprio campo e il terreno sintetico, che avvantaggia certe dinamiche di gioco. È una squadra che predilige il gioco verticale e fa della rapidità nelle ripartenze uno dei suoi punti di forza.” Per il tecnico, però, al di là delle insidie che l’avversario può rappresentare, è essenziale che il Catania continui a rimanere fedele al proprio stile e alla propria identità, dimostrando l’unità e lo spirito combattivo che hanno caratterizzato molte delle sue prestazioni stagionali.
Il mister non nasconde che l’autocritica della squadra ferite a parte, dopo la partita precedente, è stato un segnale importante, ma adesso è sul campo che intende vedere una risposta concreta. “Abbiamo lavorato sui nostri punti deboli e domani dovremo essere pronti a mettere in pratica gli insegnamenti. Serve massima attenzione, ma soprattutto quell’anima e quello spirito di gruppo che fanno la differenza.”