Agata Aiello in presidenza nazionale Acli: delega all’Inclusione
La presidente regionale Acli Sicilia Agata Aiello è stata eletta nella nuova presidenza nazionale di Acli, con la delega all’Inclusione sociale, raggiungendo un altro traguardo prestigioso della propria carriera, insieme agli altri componenti: Raffaella Dispenza, Pierangelo Milesi, Italo Sandrini, Paolo Ricotti, Simone Romagnoli, Damiano Lembo e Mariangela Perito.
Chi è Agata Aiello
Misterbianchese e dottoressa in Scienze della Formazione (titolo conseguito all’Università degli Studi di Catania) classe 1981, incontra le Acli di Catania nel 2008 nel corso del Servizio Civile Nazionale, proseguendo la sua militanza ricoprendo il ruolo di Responsabile dello Sviluppo associativo a livello provinciale, diventando in seguito presidente provinciale di Acli Catania e vice presidente regionale di Acli Sicilia, riconfermata ad unanimità nel 2016 e nuovamente nel 2020. Nel 2021 è stata eletta presidente delle Acli Sicilia, ruolo riconfermato anche nell’anno corrente, divenendo anche la prima donna con questa carica.
Le dichiarazioni della neo eletta Agata Aiello
“Ringrazio il presidente nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia e il consiglio nazionale per aver riposto in me la fiducia. Con grande piacere e orgoglio svolgerò questo incarico, avendo bene in mente quanto la nostra associazione debba essere protagonista nella costruzione di una società più equa, solidale e inclusiva. Il congresso nazionale delle Acli è stato l’occasione per dialogare e confrontarci su svariati temi quali il welfare, il lavoro, le diseguaglianze sociali, le nuove povertà, il volontariato, la solidarietà, ovvero sui capisaldi della nostra associazione attorno a cui ruotano i bisogni della comunità, da sempre priorità per le Acli…La delega all’inclusione sociale, che mi è stata assegnata, ha un valore importante per me, perché ritengo che la qualità della vita di tutti gli individui nella nostra società si misuri dalla capacità di includere tutti, nessuno escluso, nel pieno rispetto della dignità. Solo con il riconoscimento dei diritti delle fasce più fragili una società può dire di essere fondata sul diritto e sulla giustizia: senza l’inclusione sociale non è possibile garantire i più importanti diritti umani”.
FOTO DI REPERTORIO