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Catania, siglato protocollo per curatori speciale e del minore

Siglato al palazzo di Giustizia di Catania il protocollo per la nomina del curatore speciale e del curatore del minore di età; a firmare l’intesa sono stati il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catania Antonino Guido Distefano, il presidente della Corte d’Appello di Catania Filippo Pennisi, il presidente del Tribunale di Catania Francesco Saverio Mannino, il presidente del Tribunale dei minorenni Roberto Di Bella, presenti i membri della Commissione Famiglia del consiglio dell’Ordine degli Avvocati con la consigliera Maria Elena Parisi.

Le dichiarazioni dei dirigenti

Qui le dichiarazioni del presidente dell’Ordine degli Avvocati Antonino Guido Distefano:

Si tratta di un passaggio veramente importante a garanzia dei minori e dei soggetti deboli. Il protocollo proposto dalla Commissione Famiglia del consiglio dell’Ordine degli Avvocati è stato positivamente accolto e arriva oggi alla firma per la sua definitiva applicazione”.

Queste quelle del presidente della Corte d’Appello Filippo Pennisi:

Sposo in pieno questa iniziativa, mi compiaccio con i colleghi e con il consiglio dell’Ordine per averla portata avanti fino a stilare questo protocollo che definisce le figure di chi si occupa di questioni delicatissime e di persone, i minori, che sono fragili per definizione”.

Queste sono quelle del presidente del Tribunale Francesco Saverio Mannino:

Il curatore speciale deve avere non solamente i requisiti e la formazione, ma una particolare sensibilità ed è inoltre fondamentale un confronto continuo con magistrati della sezione famiglia. Ringrazio tutti per il grande lavoro e in particolare il dottor Massimo Escher, presidente della prima sezione civile, che ha seguito materialmente la stesura di questo protocollo“.

Il presidente del Tribunale dei minorenni Roberto Di Bella:

Questo tipo di materie devono avere necessariamente professionisti specializzati, come il curatore speciale. Un professionista che funge da perno fondamentale, svolgendo il ruolo di trait d’union tra il giudice e il minore e tra il minore e la famiglia”.

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