
Il movimento provinciale di Noi Moderati si chiede per mezzo del proprio coordinamento, cosa realmente voglia fare l’amministrazione comunale catanese sul Piano regolatore portuale e sul possibile dialogo con gli attori sociali cittadini.
La nota di Noi Moderati Catania
“Ogni progetto che viene messo in cantiere per la crescita e il miglioramento urbanistico ed economico della città, ci vedrà sempre favorevoli e a supporto con il contribuito delle nostre idee. Da quello che si apprende riguardo il Piano regolatore portuale però pare ci sia una corsa contro il tempo per approvarlo in tempi rapidi, tagliando fuori la concertazione con la Città e le sue categorie produttive, addirittura con un veloce passaggio quasi “formale” di verifica da parte del consiglio comunale. Essendo uno strumento di grandissima valenza per lo sviluppo e il futuro della città, che cambierebbe totalmente il quadro di tutta l’area portale e delle sue connessioni, ci sembra giusto ma soprattutto utile che tutta la fase dell’approvazione sia correlata da un’attenta analisi e una grande riflessione che coinvolga la Città nel suo insieme, partendo dalle categorie produttive e senza farsi imporre scelte a tavolino. Un piano di tale importanza, con previsioni di spesa per quasi un miliardo di euro ed un impatto urbanistico ed ambientale importante non puo, a nostro parere, essere licenziato dal civico consesso in tempi rapidi e senza un confronto franco, puntuale e proficuo con la città. Chiediamo all’amministrazione comunale per quanto di sua competenza di fare valere la sua autorità e favorire questo processo che sicuramente farà bene a Catania, al suo futuro e alla stesa relaizzazione virtuosa delle grandi opere di cui necessita. Non si commetta ancora una volta l’errore di lasciare fuori la Città dal contribuito che può arrivare dalle sue realtà produttive, sociali e civiche dalle scelte che la riguardano, come già visto riguardo ai rifiuti, l’utilizzo dei fondi per i quartieri disagiati, i fondi Asacom, le Ztl e altro ancora. Nel merito di alcuni aspetti controversi come sollevato da parte di associazioni cittadine e ambientalisti vi sono preoccupazioni riguardanti la Scogliera d’Armisi, fuori competenza dell’Autorità Portuale, dove è prevista la realizzazione di un porto turistico, con un molo di circa 700 metri e un sistema di banchine di circa 90mila metri quadrati, in evidente contrapposizione con il progetto di una società privata, che ha proposto un progetto simile e vanterebbe diritti sulla Scogliera e sarebbe sul punto di ottenere delle concessioni su questa parte del Demanio pubblico marittimo. Sulla nuova darsena commerciale, si rileva inoltre che il sito ricade in un’area che, per la sua rilevante valenza paesaggistico ambientale, nel Piano Paesaggistico della provincia di Catania è stata sottoposta al regime della tutela integrale. Riteniamo che si debbano approfondire nel merito tutte questi punti per valorizzare al meglio evitando contenziosi, il porto e le sue potenzialità, restituendo spazio alla città, sanando vecchie ferite e garantendo efficienza negli investimenti e produttività all’indotto, per costruire davvero una Catania migliore e più europea“.
FOTO DI REPERTORIO