SPUNTI E DISAPPUNTI. Ritornerà la scuola e sarà bellissimo…
Iniziamo questo nostro viaggio di osservazione, di riflessione e di comprensione delle tante vicende che settimanalmente accadono nella nostra bella Italia. Non abbiamo la pretesa di essere esaustivi, completi, ma cercheremo di essere attenti, scrupolosi, ci sforzeremo di cogliere il senso vero delle cose, vogliamo, soprattutto, essere onesti e giusti, con noi stessi e con i nostri lettori. “Spunti e Disappunti” è una visione possibile, un percorso necessario, la nostra visione e narrazione della realtà che ci circonda. Una realtà complessa, difficile, moderna. Una realtà al plurale. La società d’oggi.
E come inizio, come primo argomento abbiamo scelto la scuola. Soprattutto in tempi di COVID, con le dovute restrizioni sociali dettate dall’emergenza sanitaria, con la paura dei contagi, con l’avvento della tanto discussa DAD (Didattica a Distanza). “La scuola in presenza è fondamentale per tutti. La DAD non sostituirà mai la presenza in aula. La DAD è una tragedia per i giovani”, così ha ripetuto tante volte il ministro della P. I., Lucia Azzolina.
Certo, lo sappiamo, la scuola è un bene prezioso per l’intera società, soprattutto per le giovani generazioni. E’ la seconda agenzia educativa, dopo la famiglia, ed ha un ruolo fondamentale nella crescita dei giovani, ed è insostituibile per la sua capacità di “creare” socializzazione e saperi condivisi, in poche parole, l’uomo e il cittadino del futuro. La chiusura delle scuole rappresenta sicuramente una grave perdita educativa, oltre che un grave disagio per le famiglie, e va evitata, finché è possibile. Ma c’è anche un altro inalienabile diritto che è quello alla salute e alla sicurezza personale per tutti, grandi e piccoli, insegnanti, lavoratori e studenti, che va tutelato e garantito ad ogni costo. Ma questo virus, oltre alla salute, oltre all’istruzione, mette a rischio anche la coesione sociale e culturale, la condivisione e il rispetto delle regole giuridiche e comportamentali. E allora occorre una maggiore “presa di coscienza” da parte di tutti, occorre rispettare le regole giuridiche e sanitarie, occorre una maggiore “coesione sociale” e superare inutili e inconcludenti “steccati” politici. Perché, o vinciamo tutti o non vince nessuno. Perché è una sfida, che segnerà la vita della nostra e delle generazioni successive. E questa è una “guerra” che nessuno di noi può e deve perdere. Lo dobbiamo, innanzitutto, ai giovani, che hanno tutto il diritto di vivere pienamente la loro età, di esprimere se stessi, con gioia, entusiasmo, di sognare e di progettare il loro futuro, con responsabilità e libertà.
Una cosa deve essere chiara, e l’abbiamo ripetuta tante volte: la scuola non è solamente “luogo” degli apprendimenti e dei saperi, ma “spazio essenziale” di crescita civile, morale, di maturazione personale e culturale, attraverso l’integrazione e l’interazione affettiva, sentimentale e relazionale tra ragazzi e ragazze. Di più. Si apprende meglio e bene solo con l’affettività e le relazioni fiato a fiato, fianco a fianco, tra ragazzi e maestri, tra discenti e docenti, tra i banchi e i corridoi, tra le palestre e i laboratori, tra le aiuole e le stelle. E non dietro uno schermo luminoso e un mouse! E allora, ne siamo sicuri, ritornerà la scuola e sarà bellissimo…