Convegno “sugli orfani di femminicidio”:”Inserire nella norma regionale”
Continua la sensibilizzazione al contrasto del femminicidio e sulla violenza di genere in assoluto, con iniziative come il convegno “Figli nostri. La responsabilità collettiva sugli orfani di femminicidio” svoltosi al Palazzo della Regione (noto ai più come ex Ente Sviluppo Agricolo Esa) di Catania in via Beato Bernardo.
I temi e i relatori
Il convegno è stato organizzato con il supporto dell’Ars ed ha visto l’introduzione, la moderazione, la regia e la conduzione del deputato regionale Ersilia Saverino con la presenza della Prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, la già docente accademica all’Università degli Studi di Catania Graziella Priulla, la psicoterapeuta del progetto “Respiro” dell’associazione Thamaia Carmen Bosco, Monica Malafoglia del progetto “Respiro” e di Save the Children, la segretaria regionale Cgil Sicilia Gabriella Messina, da remoto l’autorità del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza Giuseppe Vecchio, il magistrato della Procura distrettuale di Catania Marisa Scavo, l’assessore regionale con delega alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro Nunzia Albano, la senatrice Valeria Valente ed altri deputati regionali siciliani, amministratori locali comunali e dal mondo dell’associazionismo territoriale, tema fondamentale è stato il sostegno da dare a tutte quelle persone che hanno “subito” un femminicidio nel corso della loro vita e tutte quelle problematiche che si vanno a creare.
Le dichiarazioni del deputato regionale Ersilia Saverino
“Grazie a tutti voi per aver accettato il nostro invito a partecipare a un incontro che tratta un tema a me molto caro. Circa un anno fa, posi un’interrogazione a proposito dei fondi per i centri antiviolenza, case rifugio e soprattutto per gli orfani e già da quel momento si è evidenziato come fossimo in presenza di un cortocircuito legislativo per cui la norma regionale entra in conflitto con la puntuale disciplina nazionale col risultato che la norma regionale è disapplicata. Ci siamo posti il problema di come dare effettività anche nella nostra regione a questa normativa e così nasce l’iniziativa di inserire nella norma regionale sulla violenza di genere un riferimento agli orfani di femminicidi…Con l’ultima finanziaria si dispone che la Regione, oltre a finanziare i centri antiviolenza e le case di accoglienza, eroga contributi per il sostegno degli orfani di crimini domestici il capitolo del bilancio regionale, mediante il quale sono finanziati i centri antiviolenza e le case di accoglienza, prevede uno stanziamento di 2.355.000 euro, con un incremento rispetto al 2023 di 900.000 euro. C’è un altro capitolo che prevede l’erogazione diretta alle istituzioni sociali che organizzano servizi, ma si tratta di ipotesi residuali tanto che la dotazione finanziaria è di soli 15.000 euro. A seguito della norma che ho voluto fortemente il ragioniere generale, Ignazio Tozzo, ha provveduto ad integrare il nomenclatore dei due capitoli inserendo il riconoscimento degli orfani di femminicidio”.
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