L’anniversario della liberazione d’Italia o più semplicemente festa della Liberazione è una delle feste laiche ricorrenti della Repubblica Italiana che si celebra il 25 aprile, liberazione che simboleggia la fine del regime fascista con la caduta della Repubblica Sociale Italiana.
Il contesto storico
In realtà il 25 aprile del 1945 non è il giorno effettivo in cui l’intero territorio nazionale fu liberato se si pensi che ci furono parti liberate addirittura l’1 maggio: questo giorno rappresenta il momento in cui il Clnai (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) a Milano proclamò di assaltare i presidi fascisti, ancor prima dell’arrivo degli Alleati ivi; quest’azione infatti si completò soltanto l’1 maggio con ultime le zone del cosiddetto Nord est. Dopo tutto ciò e quindi la fine della Seconda Guerra Mondiale per l’Italia, incominciò una nuova fase per la penisola di riorganizzazione con il passaggio a repubblica nel 1946, la Costituzione del 1948 e i nuovi assetti internazionali.
La ricorrenza è addirittura “più anziana” della Repubblica stessa: infatti fu Umberto II con l’allora presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi che realizzarono un decreto legislativo per celebrare la giornata; naturalmente la cosa fu confermata anche successivamente diventando ufficialità anche nella Repubblica. Note come tradizioni della giornata sono gli omaggi del Presidente della Repubblica e delle altre alte cariche al sacello del Milite Ignoto sito nel Vittoriano (più noto con la denominazione di Altare della Patria, trovandosi nella struttura) con la deposizione di una corona d’alloro in memoria di tutte le vittime italiane nelle guerre, con relativa esposizione del Tricolore e della bandiera dell’Unione Europea dentro anche manifestazioni pubbliche annesse.
Il santo del 25 aprile: San Marco evangelista
Se il 25 aprile è l’anniversario della liberazione d’Italia, è comunque anche la ricorrenza di uno dei santi più importanti della Chiesa delle origini: San Marco evangelista. Nato nel bacino orientale dell’Impero Romano durante la prima metà del I secolo Dopo Cristo, fu un discepolo di Paolo di Tarso ed è ritenuto l’autore del Vangelo sinottico di Marco; egli è venerato non soltanto dal culto cattolico, ma anche da quello ortodosso e copto, questi ultimi addirittura lo considerano il primo vescovo di Alessandria d’Egitto.
Il culto del Santo è diffuso in tutto il mondo ed è riconosciuto in più Chiese cristiane, Egitto in primis, in Italia il ruolo predominante è nel Triveneto con Aquileia, Grado e soprattutto Venezia in cui proprio nella Basilica di San Marco è conservato proprio il corpo del Santo; egli è anche patrono dei notai, scrivani, vetrai (annessi anche i pittori sullo stesso), ottici, mentre il simbolo per eccellenza è il leone alato o Leone di San Marco che è logo di moltissime cose annesse, noto in tutto il mondo.