Vicenda province, i pareri di Falcone e Corsaro:”Incostituzionale”
La Consulta ha decretato incostituzionale il provvedimento di rinvio delle elezioni provinciali in Sicilia sulle tre Città Metropolitane (Palermo, Catania, Messina) e sui sei Liberi Consorzi comunali (Agrigento, Trapani, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Enna), motivo per cui già molti esponenti politici “stanno dicendo la loro”, come l’europarlamentare Marco Falcone o il componente del direttivo di Anci Sicilia Marco Corsaro.
Le dichiarazioni dell’europarlamentare Marco Falcone
“Avevamo detto che il tentativo di ripristinare subito l’elezione diretta delle ex province sarebbe stato solo una tattica dilatoria, e così è stato. Oggi abbiamo una nuova conferma: il rinvio delle elezioni provinciali in Sicilia è una prassi incostituzionale. La Corte Costituzionale lo ha ribadito riferendosi a una legge del 2023 che fece slittare il voto per la diciottesima volta. Ma quello di oggi, purtroppo, è un monito severo e assai attuale che, da Roma, giunge al legislatore di Palermo. Anche la legge sul rinvio delle elezioni di secondo livello, ragionevolmente, è da ritenersi illegittima come tutte le altre. Peraltro, la norma è stata inserita nel Ddl Urbanistica, un testo che riguarda una materia estranea al tema province. Ciò potrebbe portare all’impugnativa anche da parte del Consiglio dei ministri. Abbiamo insomma una sola certezza: questo balletto normativo non sta facendo gli interessi dei Siciliani che, invece, ci chiedono di rimettere in piedi le province affinché tornino a occuparsi di strade provinciali, scuole, welfare e tanto altro. Voglio ricordarlo anche oggi: l’elezione diretta nelle ex province rimane il nostro faro, ma è sempre più evidente che il quadro normativo nazionale non ci consente, ad oggi, di raggiungere tale obiettivo. Il territorio ha invece bisogno di essere governato subito. Ciò avverrebbe anche con le elezioni di secondo livello, senza che debbano farsi altri giochi di palazzo. Auspichiamo che a Palermo prevalga il senso di responsabilità“.
Le dichiarazioni del componente del direttivo Anci Sicilia Marco Corsaro
“La Corte Costituzionale, con la sentenza depositata oggi, dà voce al sentire comune di tanti fra amministratori locali e cittadini: sulle elezioni provinciali la Sicilia sta solo perdendo tempo. Dopo tanti anni dobbiamo tornare a votare, anche con elezioni di secondo livello. Questo è ciò che ci imporrebbe non solo la Consulta, ma anche il normale buon senso e le aspettative dei Siciliani che vogliono avere servizi ed efficienza nel governo locale. L’ennesima proroga dei commissariamenti, votata dall’Ars pochi giorni fa, rappresenta quindi una forzatura incostituzionale. La Consulta si occupa nella sentenza della Legge di rinvio del 2023, ma il pesante giudizio emesso vale, purtroppo, anche per la norma appena votata. Fino a quando non verrà abolita la Legge Delrio a Roma, ogni tentativo sull’elezione diretta rischia di essere velleitario e illegittimo. Come Anci Sicilia, quindi con la voce dei sindaci che ogni giorno stanno al fianco dei cittadini, faccio un appello a fare ordine sulla vicenda rimettendo al centro gli interessi della Sicilia e dei siciliani, restituendo loro il diritto alla rappresentanza“.
FOTO DI REPERTORIO
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