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Cosa sappiamo (finora) dell’attacco nella Repubblica democratica del Congo? E cosa è successo?

Luca Attanasio, 43 anni, ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo e Vittorio Iacovacci, il carabiniere di scorta, 30 anni, sono morti a seguito di un attacco da parte di miliziani il 22 febbraio scorso. Nell’attacco è rimasto ucciso anche l’autista congolese, Mustapha Milambo. Stavano viaggiando da Goma a Rutshuru e l’auto, insieme ad un secondo mezzo, faceva parte di un convoglio del World Food Program (Programma alimentare mondiale dell’Onu) che andava ad ispezionare un programma per la distribuzione di cibo nelle scuole. Altre persone della missione sono rimaste ferite.

Secondo le prime ricostruzioni, la fonte degli assalitori resta sconosciuta. Si sa, però, che si tratta di un gruppo armato di sei persone che ha attaccato il convoglio uccidendo l’autista. L’ambasciatore e il carabiniere sono poi stati portati nella foresta, dove, mentre la polizia stava arrivando, hanno sparato al carabiniere. Anche Attanasio, il diplomatico, sarebbe stato ferito da un’arma da fuoco all’addome, arrivando all’ospedale di Goma in condizioni criticissime e dove in seguito è deceduto.

Il luogo dell’attacco si trova nei pressi di Kanyamahoro, all’interno del parco nazionale dei Virunga, a circa 15 km a nord della regione del Nord Kivu. Infatti, la zona tra Repubblica democratica e il Ruanda è considerata decisamente pericolosa proprio per la presenza di gruppi armati. Si tratta di forze democratiche per la liberazione del Ruanda, una milizia nata dalla fusione di gruppi di profughi scappati dal Ruanda. Si sa che questi ribelli, nascondendosi nel parco tendono delle imboscate sulle strade principali.

Luca Attanasio è il secondo ambasciatore europeo ucciso nella Repubblica democratica del Congo, nel 1993 perse la vita anche l’ambasciatore francese Philippe Bernard durante uno scontro provocato da un sollevamento di truppe che si opponevano al dittatore.

Per quel che concerne il governo congolese, la ministra degli esteri Marie Tumba Nzeza ha dichiarato che il governo farà tutto il possibile per scoprire l’origine del crimine e far luce sull’omicidio dei due connazionali.

Anche il nostro ministro degli esteri, Luigi Di Maio ha dichiarato quanto straziante sia stato accogliere le salme. “Attanasio e Iacovacci vittime di un vile agguato. Straziante accogliere le loro salme”. Ha poi affermato di aver chiesto l’apertura di un’inchiesta al Pam (Programma alimentare mondiale) e all’Onu.

 In attesa di scoprire cause e colpevoli ci stringiamo al dolore delle famiglie, nella speranza che non resti un delitto irrisolto e che verità e giustizia possano trionfare.

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