Super Green pass per andare al lavoro?
Per mercoledì 5 Gennaio il premier Mario Draghi ha convocato il Consiglio dei Ministri che avrà probabilmente come ordine del giorno l’estensione della certificazione verde rafforzata sui luoghi di lavoro a partire dai primi di febbraio. In questo modo i milioni di italiani che ancora non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino e che per andare al lavoro eseguono un tampone avranno il tempo per correre ai ripari.
Vi è però un rischio: considerando che l’obbligo vaccinale per i lavoratori arriverebbe proprio mentre vi è in atto la campagna vaccinale per i ragazzi di età compresa tra i 5 e gli 11 anni e che dal 10 gennaio verrà ridotto per tutti il tempo tra la seconda e la terza dose, si potrebbero creare file negli hub vaccinali.
In questi giorni però sono 90 mila le persone che hanno ricevuto il vaccino in una settimana segno che nel frattempo c’è già chi si sta organizzando.
Ma anche il numero dei contagi continua a salire. Il bollettino di ieri del Ministero della Salute ne ha contati ben 61 mila, con un tasso di positività che è aumentato al 21%.
Da oggi sono 11 le regioni e Provincie Autonome (Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia che si aggiungono a Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento e Veneto) che sono passate in zona gialla.
Ma le regioni Liguria, Calabria e Provincia Autonoma di Trento tra sette giorni rischiano di passare in zona arancione considerando l’aumento dell’occupazione dei posti letto negli ospedali.
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha infatti definito giusta la proposta di rendere obbligatorio il Green pass per i lavoratori.
La Lega ed il Movimento 5 stelle, che già erano contrari nella seduta del precedente Consiglio dei Ministri continuano a rimanere nelle loro posizioni, ma il Presidente Draghi spinto dalle regioni vuole andare avanti rendendo obbligatorio il super Green pass per i lavoratori.
«Si procede con un percorso a tappe, ha affermato l’epidemiologo e membro del Comitato Tecnico Scientifico Donato Greco. Il Super Green pass nei luoghi di lavoro rappresenta una misura alternativa all’obbligo vaccinale, ma mette in sicurezza gli uffici, le aziende, l’economia e spinge tutti gli under 65 a vaccinarsi».
Nell’intervista rilasciata al quotidiano la Stampa, Greco afferma che sulla questione dell’obbligo vaccinale «deciderà il governo, ma prima il generale Figliolo porterà avanti la vaccinazione porta a porta, cercando di arrivare ai cittadini rimasti isolati mobilitando i medici di base. Se non bastasse si arriverebbe all’obbligo dai 21 anni in su per saltare l’età scolare».
Nel corso della stessa intervista Greco ricorda che lo Stato Italiano si è assunto la responsabilità della vaccinazione con la legge 210/1992 che indennizza gli eventuali effetti collaterali a seguito della vaccinazione.
Per l’obbligo vaccinale afferma Greco manca solamente una legge votata dalle Camere e se non si otterranno risultati questa sarà la strada da percorrere anche se secondo l’epidemiologo l’obbligatorietà in Europa non ha funzionato perché la «la prevenzione non si somministra con i carabinieri»
Nel frattempo sembrerebbe che il Governo Nazionale stia pensando a modificare la procedure per riavere il Green passo dopo la guarigione da covid-19.
Ad oggi per riavere il Green pass dopo la positività si deve avere un tampone negativo antigenico o molecolare. La Struttura Sanitaria che fa il test invia l’esito alla piattaforma nazionale.
Nello stesso tempo il paziente deve inviare al medico di base l’esito del tampone negativo, il medico elabora il certificato di guarigione da Covid e provvederà alla sblocco del Green pass sulla piattaforma nazionale effettuando l’operazione “annulla blocco”.
Considerando che il Green Pass rafforzato diventerà obbligatorio per molte attività il Governo ha deciso di far scattare il doppio automatismo: il tampone positivo blocca il Green pass mentre quello negativo lo sblocca.
Secondo l’ultimo decreto, invece, dal 10 gennaio il Green pass rafforzato sarà obbligatorio per i gli alberghi e ristoranti all’aperto, per i trasporti pubblici, per partecipare alle feste, cerimonie civile, sagre e fiere, palestre e piscine, centri culturali e ricreativi.
Nello stesso decreto vi è anche la riduzione delle capienze al 50% per gli impianti sportivi all’aperto e del 35% per quelli al chiuso.
Si attende adesso la riapertura delle scuole e si ipotizza il rinvio della riapertura delle scuole, in programma tra il 7 ed il 10 gennaio con la proposta dei sindaci del Partito Democratico che chiedono il Green pass per gli studenti.
Nella giornata di ieri il consigliere del ministro Walter Ricciardi ha ipotizzato che nel mese di gennaio vi sarà «un aumento esponenziale dei casi. Arriveremo a centinaia di migliaia di contagiati al giorno», per la discesa «dovremo aspettare febbraio. A patto di aggredire il virus e questa variante che raddoppia ogni giorno e mezzo. Bisogna prendere le misure adeguate e spingere di più sulla campagna vaccinale».