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Ucraina, Linda Thomas-Greenfield al Consiglio di Sicurezza ONU: “Il veto della Russia non può porre veto alle nostre voci”

Si è riunito la notte scorsa, ora italiana, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. La risoluzione presentata sull’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate russe, riaffermava la sovranità dell’Ucraina e chiedeva a Mosca di fermare immediatamente le operazioni militari in corso.

La risoluzione, però non è passata in quanto hanno votato a favore undici membri del Consiglio di Sicurezza, tre si sono astenuti (Cina, India, ed Emirati Arabi) mentre la Russia ha votato contro ed ha posto il potere di veto.

Il voto di astensione della Cina è intervenuto malgrado la diplomazia statunitense fosse riuscita a convincere la stessa Cina ammorbidendo il testo: sostituendo la parola “condanna” con “deplora” e cancellando un riferimento al capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite – Azione (dell’ONU) rispetto alle minacce alla pace, alle violazioni della pace ed agli atti di aggressione – che all’art. 42 recita: “Se il Consiglio di Sicurezza ritiene che le misure previste nell’articolo 41 siano inadeguate o si siano dimostrate inadeguate, esso può intraprendere, con forze aeree, navali o terrestri, ogni azione che sia necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale. Tale azione può comprendere dimostrazioni, blocchi ed altre operazioni mediante forze aeree, navali o terrestri di Membri delle Nazioni Unite”.

Molto gravi le dichiarazioni dell’ambasciatore USA alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield. Essa ha dichiarato che l’azione delle forze armate russe è “così audace e sfacciata che minaccia il sistema internazionale come lo conosciamo”

Essa ha poi aggiunto: “Lasciatemi chiarire una cosa. La Russia può porre il veto a questa risoluzione, ma non può porre il veto alle nostre voci, non può porre il veto alla verità, non può porre il veto ai nostri principi, non può porre il veto al popolo ucraino”.

La Russia, dovrà poi sostenere un simile atteggiamento di fronte all’Assemblea Generale dell’ONU, formata da 193 Paesi membri, dove non avrà diritto di veto.

In questo caso è molto probabile che la risoluzione passi con ampio margine.

Tutto questo è praticamente la fotocopia di quanto accadde già nel 2014. In quell’occasione la risoluzione di condanna per l’annessione della Crimea venne sostenuta da 100 Paesi membri.

Dal canto suo l’ambasciatore russo all’ONU, Vassily Nebenzya ha definito la risoluzione proposta “anti-russa e anti-ucraina” e ha poi ringraziato “coloro che non hanno approvato la bozza proposta” Ha poi accusato Kiev di non aver attuato gli accordi di Minsk tra Russia e Ucraina del 5 settembre 2014.

L’ambasciatore ucraino all’ONU, Sergei Kislitskaya, dopo la sua dichiarazione, ha chiesto un minuto di silenzio in ricordo delle persone uccise. Trascorso il minuto nella camera del Consiglio di sicurezza è scoppiato un applauso (evento questo assai raro).

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo il voto all’Onu ha così twittato: “Grato a tutti i membri del Consiglio di Sicurezza ONU che hanno votato per fermare l’infido attacco della Russia. Il veto della Russia è una macchia di sangue sulla targa del Consiglio di Sicurezza, sulla mappa dell’Europa e del mondo. La coalizione contro la guerra deve agire immediatamente”.

E noi, poveri mortali, ci chiediamo se non sia possibile eliminare dalla Carta delle Nazioni Unite il potere di “veto” che hanno gli Stati “potenti”.

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