CULTURAFESTELIBRIPITTURA&ARTESTORIATURISMO

Sant’Antonio e la lingua incorrotta: una tradizione internazionale

Uno dei santi più noti e celebrati della Chiesa cattolica è indubbiamente Sant’Antonio da Padova (noto anche come Antonio da Lisbona, essendo di nascita portoghese), ricorrenza di carattere estivo o il 13 giugno (giorno di morte) o il 15 agosto (giorno di nascita), ma esiste anche una particolarità con data 15 febbraio: la celebrazione della lingua incorrotta.

Una statua raffigurante Antonio di Padova

Chi è stato Antonio di Padova

Fernando Martins de Bulhões, noto oggi come Antonio di Padova, fu un religioso portoghese francescano; giovanissimo fu frate a Coimbra, per poi arrivare in suolo italiano nel 1221 ad Assisi, dove conobbe proprio Francesco d’Assisi e dopo averlo conosciuto divenne predicatore in Romagna (Dovadola di preciso).

Altro capitolo importante della vita del santo il contrasto al movimento eretico dei catari in Francia; successivamente tornò nella penisola prima a Bologna e poi a Padova dove morì nel 1231 a soli trentacinque anni.

La lingua benedetta di Sant’Antonio di Padova

Di Antonio sono note moltissime reliquie, ma quella che si celebra durante questo periodo di febbraio è quella della lingua incorrotta: la tradizione parla della data del 15 febbraio del 1263, quando mentre provarono ad esumare la salma di Antonio, trovarono il corpo ridotto in polvere e diversamente dissero sulla lingua che “nonostante fosse stata trentadue anni sotterrata, era rimasta fresca, rossa e bella, come se fosse morto da pochissimo tempo“.

Proprio così San Bonaventura di Bagnoreggio, a causa della sorprendente scoperta disse: “O lingua benedetta che hai sempre benedetto il Signore e lo hai fatto benedire agli altri, ora appare a tutti quanto grande sia stato il tuo valore presso Dio“.

Un momento della Santa Messa dedicata a Gravina di Catania

La tradizione antoniana nel territorio etneo: l’esempio di Gravina di Catania

Antonio di Padova è celebrato in tutto il mondo cristiano, ma andando nella tradizione locale del territorio etneo, uno dei maggiori esempi è la festività di Gravina di Catania: quest’anno i giorni previsti sono andati dal mercoledì delle Sacre Ceneri (caduti quest’anno di 14 febbraio) fino a questa domenica, con la celebrazione serale solenne pontificale di Salvatore Gristina, già arcivescovo di Catania; ad affiancare l’arcivescovo emerito, presenti i sacerdoti Antonino Di Grazia e Filippo Maria Rapisarda, presenti per il mondo delle istituzioni, il primo cittadino gravinese Massimiliano Giammusso, i dirigenti del Gabinetto Marco Rapisarda e Agata Viola, il comandante della Compagnia Carabinieri di Gravina Riccardo Capodivento, il comandante dei Vigili urbani Fabio Scuderi. Per il mondo dell’associazionismo, presenti invece il presidente della Pro Loco di Gravina di Catania Salvatore Fazio, il governatore della Misericordia locale Antonio Condorelli.

Mostra di più

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio