Viabilità di via Santa Sofia, il parere del dirigente Belvedere
In questo periodo storico a Catania la viabilità è diventata uno degli “argomenti cardine” del dibattito cittadino e uno dei focus maggiori lo ha la situazione di via Santa Sofia, strada nota principalmente per essere l’ingresso della Cittadella Universitaria, tra cui anche il Policlinico “Gaspare Rodolico” e ad affrontare la vicenda viabilità è intervenuto il dirigente medico Mcau di I livello Alessandro Belvedere.
Il punto di vista e le proposte di Alessandro Belvedere
Alessandro Belvedere è un noto medico catanese che detiene l’incarico di dirigente Mcau di I livello presso l’Azienda Policlinico “Gaspare Rodolico” – San Marco, il quale ultimamente ha realizzato l’iniziativa “Facciamo prevenzione” che ha avuto come tappe i Municipi del comune di Catania, alcuni comuni della provincia ed anche qualche scuola della città che ha visto 546 screenings gratuiti venendo incontro alle esigenze sanitarie di moltissime donne della città, stavolta invece il dirigente medico ha analizzato la problematica della viabilità in via Santa Sofia, che a suo parere “condizionano il tragitto per il Pronto Soccorso“.
Domanda: Secondo le sue osservazioni attraversare il traffico di via Santa Sofia per un’ambulanza si rivela qualcosa di fortemente complicato. Quali potrebbero essere delle possibili soluzioni a suo parere per rimediare?
Risposta: “Non è immaginabile pensare che ci vogliano due minuti e anche qualcosa in più per un’ambulanza per attraversare il tratto di via Santa Sofia lungo la Cittadella Universitaria!
Sicuramente la prima proposta è il ripristinare com’era tempo addietro l’ingresso principale con uscita da dove invece si entra attualmente, realizzando magari anche una rotatoria di supporto, con esclusività di un breve tratto per i mezzi di soccorso dei sanitari“.
D: Comunque bisogna riconoscere che via Santa Sofia è un luogo fondamentale e centrale della vita studentesca universitaria catanese e che quindi il rischio di avere un flusso notevole ci possa essere comunque. Come valuta questo aspetto?
R: “Senza dubbio ci sono tantissimi studenti immatricolati e frequentanti a cominciare proprio dalla Scuola di Medicina, uno di questi anni fa lo fui anch’io, ma ad esempio una possibile idea potrebbe essere ridurre al minimo indispensabile le iniziative di massa in questi plessi come potrebbe essere un Salone dello Studente, oppure “far rispettare” maggiormente i semafori presenti, allungando la durata del colore rosso e applicando delle telecamere che segnalano coloro che non passano col verde in maniera efficace.
Altra nota dolente è che l’asfalto e i tombini non sono in condizioni eccelse e parzialmente ostacolano il cammino dei mezzi“.
D: Quali sono i maggiori svantaggi causati da tutto ciò ed eventualmente come provare a risolverli?
R: Sia i pazienti, che gli utenti o ancor di più i residenti si trovano sempre più in difficoltà e hanno bisogno di avere maggior respiro in mezzo a questo caos: ho saputo di molte persone che in passato non hanno potuto godere della propria visita medica a causa di questi disagi e non erano persone soltanto appartenenti all’area urbana, ma anche molti provenienti da parti della provincia più distanti o addirittura da altre province, probabilmente perché in quei territori non hanno modo di poter fare quella tipologia di visita. Se fosse confermata la notizia di una pista ciclabile, non sarebbe che un’ulteriore caos nel caos.
I punti cardine sono sicuramente il ripristino del percorso precedente, la creazione di parcheggi nella parte Nord della strada verso il Di3a o via Zenone, l’allargamento della carreggiata, l’aumento del flusso dei trasporti pubblici“.
FOTO DI REPERTORIO
Un commento