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CORONAVIRUS, SI CHIUDONO LE SCUOLE E RIPARTE LA MOVIDA

Il nonsense di questo periodo è palese e sotto gli occhi di tutti. Lo Stato in questi giorni ha disposto una chiusura totale delle scuole italiane, predisponendo un vademecum per attività teatrali, cinema o eventi che nello specifico vedano assembramento di persone; anche se questi luoghi o situazioni andrebbe evitate. Il tutto è stato fatto per cercare di rallentare l’avanzata del virus e per avere maggior tempo a disposizione per riorganizzare l’assetto sanitario e soprattutto le terapie intensive, in vista dell’ipotetico picco che tutti si aspettano strada facendo.

Una mossa giusta che magari andava fatta prima e che poteva comportare sin da subito anche dei metodi più drastici che potessero contrastare la moltitudine di scettici che non temono di poter essere contagiati e poter contagiare chi gli sta accanto.

Così vediamo che la chiusura dell’attività scolastica ha coinciso con l’apertura dei parchi e il riavvivarsi della movida, dove giovani si accalcano per festeggiare tutti insieme non si sa cosa. Follie di una parte di popolo non pensante che potrebbe costare caro a tutto il sistema e far saltare i piani di rallentamento del virus previsti dal Ministero.

D’altronde, il messaggio sbagliato che è passato dalla comunicazione in questi giorni, è che a morire sono solo gli anziani; come se i giovani fossero immuni da tutto e la gente dai 60 anni in su fosse la sola interessata al virus e pressoché oramai datata. Nulla di più falso perché la malattia non vede età, colore o portafogli e appunto gli over 60 sono una delle colonne portanti della nostra Italia; sminuire loro ed i loro contributo sarebbe come gettare parte della storia italiana, per non parlare degli affetti che ci legano.

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