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RECOVERY FUND, ACCORDO RAGGIUNTO

Stamani, alle 5,30 finalmente la notizia che il Paese aspettava: tra i leader europei è stato raggiunto l’accordo sul recovery fund, il finanziamento ai Paesei dell’Europa Unita a seguito per il rilancio dell’economia dopo la pandemia procurata dal coronavirus.

È stato uno dei vertici europei più lunghi di sempre, quasi 5 giorni. Ma alle fine “Ce l’abbiamo fatta. L’Europa è forte e unita, abbiamo raggiunto un accordo sul pacchetto di Recovery e sul bilancio”, ha detto Charles Michel, Presidente del Consiglio europeo. “È un ottimo accordo, e accordo giusto”, ha commentato visibilmente soddisfatto. “Ed è un segno concreto che l’Europa è una forza in azione”.

“Ci sono volute oltre 90 ore di negoziati, ma ne è valsa la pena”, ha invece detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. “L’Europa viene spesso accusata di fare troppo poco e troppo tardi ma questa volta non è andata così”, ha detto inoltre, ma “L’Europa ha ancora il coraggio e l’immaginazione di pensare in grande, siamo pienamente al corrente che è un momento storico per l’Ue”.

“Sono molto sollevata” per l’intesa raggiunta sul Recovery Fund e sul bilancio europeo, “a febbraio non c’eravano riusciti, ma ora ce l’abbiamo fatta e questo è un buon segnale.” Lo ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Alle 6,00, in conferenza stampa, al termine del Consiglio europeo, il premier, Giuseppe Conte, ha detto: “Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie”. E aggiunge: “Il governo italiano è forte: la verità è che l’approvazione di questo piano rafforza l’azione del governo italiano. Ora avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese.”Ora dobbiamo correre”.

Ad altra domanda Conte ha risposto: “Non avrei mai concesso a nessun Paese il diritto di veto o di intromissione sull’attuazione del piano di Rilancio nazionale. È giusto che ci sia un sistema di verifiche in relazione all’avanzamento dei progetti, all’implementazione degli stessi. Ma certo era una pretesa inaccettabile che un singolo Paese potesse decidere fino al veto dell’erogazione dei fondi ed esercitare poteri di intromissione. Non l’avrei mai concesso, non l’ho concesso e sono soddisfatto del risultato. C’è la possibilità con un «freno d’emergenza», se c’è una questione particolare, delicata e complessa, e con il sospetto di deviazioni molto significative, di portarla anche al livello politico all’attenzione del Consiglio europeo. Ma certo non c’è per nessun Paese la possibilità di invadere le competenze della Commissione nella fase attuativa del piano. Tutta la procedura rimane nella competenza della Commissione”.

A una precisa domanda Conte risponde: “La mia posizione non è mai cambiata. Il Mes non è il nostro obiettivo. L’obiettivo è valutare il quadro di finanza pubblica e utilizzare tutti i piani che sono nell’interesse dell’Italia. Il piano che oggi approviamo ha assoluta priorità. Ci sono prestiti molto vantaggiosi”. E annuncia che: “partirà presto una task force sul Piano di rilancio”, e aggiunge “avremo il quadro chiaro dopo il confronto con le opposizioni”.

Infine Conte conclude: “Permettetemi di ringraziare tutti gli italiani: in questi giorni sono stato molto impegnato, non ho avuto il tempo di seguire il dibattito interno ma ho avvertito forte il sostegno di tutta la comunità nazionale: sono orgoglioso di questo risultato, orgoglioso di essere italiano”.

Il premier è subito volato a Roma dove il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha ricevuto al Quirinale.

Il nuovo piano porterà all’Italia quasi 209 miliardi. Si tratterebbe di oltre 30 miliardi in più rispetto alla prima proposta (173,8 miliardi). Dei 208,8 mld, 81,4 mld sono trasferimenti, in lieve calo da 85,24 mld, mentre 127,4 mld sono prestiti, rispetto a 88,584 mld. Aumentano dunque, di molto, i prestiti, che vanno restituiti ma che sarebbero a tassi molto bassi, visto che la Commissione, un emittente sovrano, si può finanziare a tassi molto bassi e condizioni vantaggiose, avendo rating tripla A dalla maggior parte delle agenzie.

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