ATTUALITA'

DPCM, si promettono ristori; ma ai settori che lavorano insieme a coloro che dovranno chiudere, chi ci pensa?

Nuovo DPCM, nuove restrizioni per gli italiani. Chiudono un bel po’ di attività commerciali nel nome della prevenzione, si riducono gli orari della ristorazione, quai si annulla lo sport e le attività dietro ad esso.

Nel frattempo, tra una restrizione ed un’altra, si promettono interventi finanziari ristorativi per i settori che, purtroppo, saranno costretti a chiudere.

Aiuti che non colpiscono, però, chi lavora dietro queste attività commerciali; un’esempio a noi prossimo sono le agenzie che vendono servizi di Comunicazione, di Marketing, di Pubblicità, l’editoria cartacea e online o le piccole emittenti Tv (che vivono prettamente di sponsorizzazioni); ma ci sono molti altri settori che soffriranno questo “mezzo” lockdown. Questi che vivono nel limbo, dato che resteranno aperti comunque ma è come se non lo fossero, non è previsto alcun ristoro e neanche sono menzionati da politici o esperti tali; quasi non esistessero.

Bisogna chiedersi, quindi, il perché all’interno del sistema Italia ci sia una tale disuguaglianza; al contrario di altri Paesi dove lavori come quelli succitati siano considerati come parte essenziale per l’economia nazionale.

Non siamo, forse, tutti figli delle stesse tasse da pagare?

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