Record di ascolti televisivi per Chiara Lubich
L’amore vince su tutto, il film prodotto dalla Rai sulla figura di Chiara Lubich primeggia sugli ascolti di ieri sera, infatti tiene incollati davanti al televisore ben 5.641.000 spettatori con uno share del 23%.
Il film racconta la di vita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, la storia di una donna coraggiosa vissuta a Trento, in una città martoriata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Ha interpretato la figura di Chiara Lubich l’attrice italiana Cristiana Capotondi che con la sua bravura ci fa entrare nel personaggio, facendoci comprendere il dinamismo e la forza di una fede convinta che è capace di muovere ogni cosa.
Tale interpretazione ci consente di andare a fondo, quasi ad entrare nel cuore di Chiara, una donna che percorrendo le vie della sua città dopo uno dei tanti bombardamenti che colpirono Trento, passando accanto a un altarino dedicato alla Madonna comprende che deve dedicarsi completamente a Lei. Una scelta che rivoluziona completamente la sua vita trasformandola in una esistenza dedicata al servizio del prossimo.
Tale trasformazione però non presuppone che Chiara prenda i voti. La Lubich si consacra al Signore per «darsi completamente» ma senza prendere i voti, senza entrare in un ordine religioso e diventare una suora. La sua è una vera e propria missione laica. Chiara Lubich è infatti la prima suora laica nella storia della cristianità.
Prima di Chiara Lubich erano tante le attività che le donne non potevano svolgere all’interno della Chiesa: non potevano ad esempio leggere il vangelo se non con la presenza di un sacerdote, non potevano dedicarsi alle opere di carità se non con la presenza di un assistente ecclesiastico, non era consentito spiegare pubblicamente il Vangelo, perché tale attività era riservata solo ai sacerdoti.
Il registra Giacomo Campiotti è capace di raccontare come la protagonista riesce con tanta difficoltà a sbriciolare quelle regole in apparenza indistruttibili e dare prova che tutti i cristiani possono occuparsi del prossimo rompendo gli schemi convenzionali di un tempo.
Il film inizia con un un flashback; Chiara Lubich è a Roma dove viene sottoposta a tante interrogazioni a cura di un Tribunale della Santa Sede: vengono esaminate le intenzioni della protagonista per decidere se il Movimento dei Focolari, associazione di sole donne che la Lubich ha fondato ascoltando le parole del Vangelo per cercare ogni giorno di metterlo in pratica, possa essere riconosciuta dalla Chiesa Cattolica e subito dopo prende il via il racconto della vita di Chiara. I tentativi di trascinare nella sua avventure le sue amiche per costruire un gruppo capace di studiare insieme il Vangelo e metterlo in pratica nella realtà a volte drammatica che ogni giorno si poneva dinanzi ai loro occhi.
Studiare il Vangelo da sola la rende agli occhi dei clericali una vera e propria sovversiva ma la gente comune comprende il vero dettame del Vangelo che è quello di saper condividere con quanti sono nel bisogno che è poi l’essenza dell’amore.
Anche il Vescovo di Trento nella fiction sembra sia stato favorevole demandando però ogni decisione alla Santa Sede.
Un film veramente toccante che ha ripercorso sia pure in soli centonove minuti la storia di questa donna straordinaria del nostro tempo che è considerata una figura rappresentativa del dialogo ecumenico, interreligioso e interculturale.