Il Presidente Mattarella al meeting di Comunione e Liberazione in un video messaggio: «Possiamo farcela. Dipende anche da noi»
Rivolgendo il saluto ai partecipanti al Meeting di Comunione e Liberazione presenti a Rimini o collegati via Internet, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prendendo spunto dal tema del convegno “Il coraggio di dire io” ha voluto sottolineare come nel “mondo globale” dove i cambiamenti sono sempre più accelerati e interdipendenti, le distanze si accorciano, sono mutati i tempi della comunicazione, sempre più on line e non parole e immagini ma anche speranze e paure, un virus terribile si è propagato rapidamente facendo sentire i suoi aspetti devastanti sull’uomo e sull’economia globale con una crisi devastante.
«Ci siamo scoperti più fragili di quanto credevamo. Abbiamo compreso con ancora maggiore chiarezza di aver bisogno del sostegno degli altri. Abbiamo fatto esperienza del dolore, della paura, della solitudine. Ma nella comunità abbiamo trovato risorse preziose, decisive per far sì che le nostre speranze, le nostre aspirazioni non venissero sradicate e potessero ancora trovare conferma e sviluppo. – Ha continuato il Presidente – Avere il coraggio di dire io richiama la necessità di rivolgersi ad altri, a uno o a tanti tu.
Si tratta, anche per i credenti, della chiave del rapporto con Dio.»
Il Presidente Mattarella ha poi continuato soffermandosi sul tema del Convegno. In particolare ha detto:
«L’io ha bisogno di avvertire la propria responsabilità e di riconoscere gli altri per comporre il noi della comunità. e riconosce il valore della diversità, del trovarsi e ritrovarsi insieme; l’io che desidera la compagnia – per usare un termine a voi caro – per diventare costruttore, di esperienze, di senso, di vita.».
E c’è poi il richiamo alla missione verso i “tanti tu che incontriamo”. Il volersi mettere in gioco. E proprio da questi principi nasce il “coraggio della responsabilità”.
Dalla pandemia possiamo comprendere quanto grande sia il bisogno di responsabilità di cui la Società ha bisogno: si pensi, ha continuato Mattarella, all’opera dei medici e di tutto il personale sanitario, ai servizi sociali, all’impegno nel tessuto produttivo e all’azione dei governi e degli organismi internazionali.
Ma occorre anche l’impegno di ciascuno di noi. La responsabilità, ha continuato il Presidente, comincia da noi. «Vaccinarsi, ad esempio, è un dovere non in obbedienza a un principio astratto, ma perché nasce dalla realtà concreta che dimostra che il vaccino è lo strumento più efficace di cui disponiamo per difenderci e per tutelare i più deboli e i più esposti a gravi pericoli. Un atto di amore nei loro confronti, come ha detto pochi giorni fa Papa Francesco».
Continuando nel suo video messaggio, il Presidente Mattarella ha proseguito sul tema del Convegno affermando come “il coraggio dell’io ci rende liberi”
Ma qui si parla della libertà autentica che pianta radici solide quando coltiva la vocazione e il rispetto e che è iscritta nell’animo di ciascuno. Perché la libertà, per essere tale, deve misurarsi con la libertà degli altri.
La storia ci ha insegnato, continua Mattarella, quante possono essere le minacce alla libertà e quanti sono stati i sacrifici richiesti per conquistarla.
Continuando il suo video messaggio, Mattarella ripete «Il primo dei presupposti della libertà sta proprio nella coscienze della persona. E nella possibilità di un suo sviluppo integrale. A questo ci richiama la nostra Costituzione la cui impronta è appunto “personalista”».
E siamo di fronte a nuove sfide, richiama Mattarella, che riguardano l’equilibrio tra umanità e natura, tra consumo e risorse ambientali per un futuro da consegnare ai nostri figli.
Tra le implicazioni connesse allo sviluppo integrale della persona sicuramente quella alla quale non possiamo in ogni caso cedere è la cultura dello “scarto” dalla quale ci mette in guardia Papa Francesco.
Sicuramente la scienza, continua Mattarella, ci offre un grande sostegno con i suoi costanti progressi ma di fronte alle frontiere della vita umana occorre avere uno spirito critico per poter progettare il futuro perché la persona è più dell’individuo che è al tempo stesso protagonista e partecipe della comunità.
Allora la formula vincente, da applicare, dice Mattarella, è quella detta del win-win. Si vince insieme, si perde insieme.
La crisi della pandemia conferma tutto questo. Anche se dobbiamo ancora combattere la pandemia è nostra responsabilità immaginare il domani, la voglia di ripartire, la fiducia che riusciremo a condurre avanti il nostro Paese.
E, continua Mattarella, «l’Unione Europea si fa motore di un nuovo sviluppo dei nostri Paesi, uno sviluppo più equilibrato e sostenibile. È un’occasione storica che dobbiamo saper cogliere e trasformare in un nuovo, migliore e stabile equilibrio».
Occorre una svolta che faccia si che tutti i cittadini siano protagonisti. Per questo occorrerà potenziare la sovranità comunitaria. E attraverso ciò, anche con il piano straordinario Next Generation EU possiamo iniziare un nuovo cammino di forte responsabilità comune.
In definitiva, conclude Mattarella, «possiamo farcela, dipende anche da noi».