Esame di maturità: Tornano le prove scritte, protestano gli studenti
Tornano le prove scritte alla Maturità, cioè l’esame finale per la scuola superiore, ma anche per l’esame di terza media. Sono ormai pronte le Ordinanze per il nuovo Esame di Stato che verranno inviate al CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione).
Per l’esame di terza media sono previste due prove scritte, una di italiano e una volta ad accertare le competenze logico-matematiche, e un colloquio nel corso del quale saranno accertate anche le competenze relative alla lingua inglese, alla seconda lingua comunitaria e all’insegnamento dell’Educazione civica.
Deciso anche lo svolgimento dell’esame di maturità per la scuola secondaria: tornano, come detto, le prove scritte, sia il tema d’Italiano che la seconda prova.
La sessione dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione avrà inizio il prossimo 22 giugno 2022 alle ore 8:30, con la prima prova scritta.
Saranno ammessi a sostenere l’esame di Stato in qualità di candidati interni gli studenti che hanno frequentato l’ultimo anno di corso dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado presso le istituzioni scolastiche statali e paritarie, anche in assenza dei requisiti di cui all’art. 13, comma 2, lettere b) e c) del d. Lgs 62/2017 (ovvero effettuazione delle prove INVALSI e svolgimento dell’attività di alternanza scuola-lavoro secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio).
Le istituzioni scolastiche valutano le deroghe rispetto al requisito della frequenza di cui all’art. 13, comma 2, lettera a), del d. Lgs. 62/2017 (frequenza per almeno tre quarti del monte ore annuale), ai sensi dell’articolo 14, comma 7, del d.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 (Le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite), anche con riferimento alle specifiche situazioni dovute all’emergenza epidemiologica. L’ammissione all’esame di Stato è disposta, in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe presieduto dal dirigente/coordinatore o da suo delegato.
La valutazione degli studenti, in sede di scrutinio finale, è effettuata dal consiglio di classe. In caso di parità nell’esito di una votazione, prevale il voto del presidente.
Gli esiti degli scrutini con la sola indicazione, per ogni studente, della dicitura “ammesso” e “non ammesso” all’esame, ivi compresi i crediti scolastici attribuiti ai candidati, sono pubblicati, distintamente per ogni classe, solo e unicamente nell’area documentale riservata del registro
elettronico, cui accedono tutti gli studenti della classe di riferimento.
I voti in decimi riferiti alle singole discipline sono riportati, oltre che nel documento di valutazione, anche nell’area riservata del registro elettronico cui può accedere il singolo studente mediante le proprie credenziali personali.
Per le scuole secondarie di secondo grado le prove d’esame saranno costituite da una prima prova scritta nazionale di lingua italiana o dalla diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, da una seconda prova scritta predisposta dalla singola sottocommissione di esame che sia aderente alle attività didattiche effettivamente svolte nel corso dell’anno scolastico sulle discipline di indirizzo, e da un colloquio.
Il calendario delle prove d’esame, per l’anno scolastico 2021/2022, è il seguente:
- prima prova scritta: mercoledì 22 giugno 2022, dalle ore 8:30 (durata della prova: sei ore);
- seconda prova in forma scritta, grafica o scritto-grafica, pratica, compositivo/esecutiva, musicale e coreutica: giovedì 23 giugno 2022.
Il colloquio, disciplinato dall’art. 17, comma 9, del d. lgs. 62/2017, ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) della studentessa o dello studente .
Nello svolgimento dei colloqui la commissione d’esame tiene conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello studente.
Ciascuna sottocommissione d’esame si riunisce per le operazioni finalizzate alla valutazione finale. A conclusione dell’esame di Stato a ciascun candidato è assegnato un punteggio finale complessivo in centesimi. Il punteggio finale è il risultato della somma dei punti attribuiti al colloquio, per un massimo di venti punti, dei punti attribuiti alle prove scritte, per un massimo di venti punti per ciascuna prova, e dei punti acquisiti per il credito scolastico da ciascun candidato, per un massimo di quaranta punti.
Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame di Stato è di sessanta centesimi.
Fermo restando il punteggio massimo di cento centesimi, la sottocommissione può motivatamente integrare il punteggio fino a un massimo di cinque punti. Inoltre la stessa sottocommissione all’unanimità può motivatamente attribuire la lode a coloro che conseguono il punteggio massimo di cento punti senza fruire dell’integrazione di cui sopra.
Per l’esame di terza media, come già detto, sono previste due prove scritte, una di italiano e una relativa alle competenze logico-matematiche, e un colloquio nel corso del quale saranno accertate anche le competenze relative alla lingua inglese, alla seconda lingua comunitaria e all’insegnamento dell’Educazione civica.
L’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione è costituito da:
- prova scritta relativa alle competenze di italiano o della lingua nella quale si svolge l’insegnamento, come disciplinata dall’articolo 7 del DM 741/2017;
- prova scritta relativa alle competenze logico-matematiche, come disciplinata dall’articolo 8 del DM 741/2017;
- colloquio, come disciplinato dall’articolo 10 del DM 741/2017.
Nel corso del colloquio sarà accertato anche il livello di padronanza delle competenze relative alla lingua inglese e alla seconda lingua comunitaria, nonché delle competenze relative all’insegnamento dell’educazione civica.
Per i percorsi a indirizzo musicale, nell’ambito del colloquio è previsto anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento.
Su proposta della sottocommissione, la commissione delibera, sulla valutazione finale espressa con votazione in decimi. L’esame di Stato si intende superato se il candidato consegue una valutazione finale di almeno sei decimi.
La valutazione finale espressa con la votazione di dieci decimi può essere accompagnata dalla lode, con deliberazione all’unanimità della commissione, su proposta della sottocommissione, in relazione alle valutazioni conseguite nel percorso scolastico del triennio e agli esiti della prova d’esame.
L’esito dell’esame, con l’indicazione del punteggio finale conseguito, inclusa la menzione della lode qualora attribuita dalla commissione, è pubblicato al termine delle operazioni di cui al comma 1 tramite affissione di tabelloni presso l’istituzione scolastica sede della sottocommissione, nonché, distintamente per ogni classe, solo e unicamente nell’area documentale riservata del registro elettronico, cui accedono gli studenti della classe di riferimento, con la sola indicazione della dicitura “Non diplomato” nel caso di mancato superamento dell’esame stesso.
Ma gli studenti, e soprattutto i maturandi, non l’hanno presa bene: dall’esame di maturità con il solo colloquio multidisciplinare degli ultimi due anni, sono passati a quello completo (seppure con il secondo scritto “fatto in casa”), composto da due prove scritte e l’orale conclusivo. Hanno detto, quindi, che “un esame così è senza senso” e subito dopo che si sentono “penalizzati”
La Rete degli Studenti Medi non ci sta e accusa il Ministero di non aver ascoltato le richieste della comunità studentesca. “Non si tiene conto degli ultimi tre anni, penalizzati da un esame senza senso. Se il Ministero non ci convoca non possiamo evitare di mobilitarci”. Noi “chiedevamo da qualche mese un esame che fosse incentrato sulle singolarità dello studente, eliminando gli scritti e inserendo una tesina”. Invece, ci ritroviamo con un esame vero in piena pandemia e senza tenere conto degli ultimi tre anni.
Detto e fatto. Almeno a Roma, dove contro le due prove scritte più l’orale, venerdì 4 febbraio alle ore 10, manifesteranno i movimenti studenteschi: il corteo partirà da Piramide, con destinazione ministero dell’Istruzione.
Infine le dichiarazioni di Luca Ianniello, rappresentante della Rete degli studenti medi, all’Agenzia di stampa multicanale di informazione “Adnkronos”: “La scuola è ridotta a un compitificio. Ci si va perché bisogna prendere il voto. Non c’è altro oltre a questo. Quello che dicono gli studenti del Righi (Liceo scientifico Statale Augusto Righi di Roma) vale per tutto il Paese. La didattica mista ha accentuato criticità già endemiche nella scuola. È deleteria”.
Ricorda ancora Ianniello che “ad inizio gennaio avevamo chiesto al Ministro di ridurre il numero delle valutazioni in modo da non sovraccaricare i ragazzi, in particolare quelli in presenza. Il Ministero ci ha risposto che la situazione era sotto controllo, che il problema non sussisteva e che non se ne doveva neanche discutere. Eccolo il risultato: stress, angoscia almeno per la metà degli studenti”.
Non si sta bene a scuola? “Questo problema c’è sempre stato ma adesso siamo chiusi in classe, fermi ai banchi, senza poter partecipare ad assemblee o altro. Ci resta solo la valutazione di una didattica cruda. Io non capisco come una studente possa la mattina alzarsi ed avere voglia di andare a scuola”.