In mensa aziendale con il green pass
Da oggi, dopo la risposta ufficiale del Governo, per pranzare sui luoghi di lavoro occorrerà presentare la Certificazione verde covid-19 come già avviene per bar e ristoranti al chiuso.
Non sono servite le azioni di protesta organizzate dai Sindacati che hanno parlato di discriminazione sul posto di lavoro.
E allora fabbriche e uffici si organizzano alla meglio: aree al chiuso per i possessori di green pass e cortili e aree all’aperto o gazebo per i no vax.
Primo fra tutti ad applicare rigidamente la regola è stato lo Stato della Città del Vaticano. Da oggi chi vorrà usufruire della mensa dovrà presentare il green pass oppure un certificato medico che attesti l’esenzione dal vaccino.
Identica regola vale anche per la Polizia di Stato.
Anche varie fabbriche in tutta Italia si organizzano in tal senso. Si va da quella che non farà sedere al tavolo i dipendenti sprovvisti di green pass, a quella che ha istituito locali separati oppure a quanti saranno costretti a pranzare in cortile, sotto gli alberi.
Un problema che viene sollevato è quello delle mense per i poveri. Fino a quando c’è la bella stagione sarà possibile ospitare gli indigenti in tavoli all’aperto. Ma dopo? La maggior parte degli indigenti che frequentano le mense sono infatti stranieri e quasi tutti senza vaccino. Non sarà perciò più possibile accogliere tutti. Anche se la stragrande maggioranza degli stranieri sarebbe dispostissima a vaccinarsi, ma sarà possibile?
Intanto la Sicilia rischia di tornare in zona gialle già dal prossimo lunedì 23 agosto malgrado la Regione abbia predisposto un aumento dei posti letto. Infatti dei tre parametri, uno, il numero dei contagiati, è pari a 140 per centomila abitanti (ben oltre la soglia di 50), il secondo, numero dei posti letto ordinari occupati da pazienti affetti da Covid-19 è pari al 15% (dato pari alla soglia) mentre il numero dei posti letto occupati da pazienti in terapia intensiva è pari al 9% (appena un punto sotto la soglia).
Ma anche altre regioni, quali la Sardegna e la Toscana, cominciano a tremare.
Il Presidente della Regione Siciliana, on. Nello Musumeci, fa la voce grossa contro i propri concittadini. In particolare a quanti senza guardare minimamente alle regole hanno partecipato in 300 ad una festa di matrimonio senza che nessuno abbia indossato una mascherina.
Le conseguenze, purtroppo, le pagheranno tutti i Siciliani.