Otto anni di pontificato di Papa Francesco
Il 13 marzo del 2013 venne eletto Papa Jorge Mario Bergoglio che assunse il nome: Francesco. Mai nessun papa aveva assunto quel nome e per questo Papa è stato e continua ad essere un programma per tutta la Chiesa Universale.
Otto anni di grande rinnovamento per la Chiesa.
Scorrendo le attività pastorali di Papa Francesco possiamo ricordare l’accento dato alla “Famiglia” quando nel 2014 indice un Sinodo straordinario su questo tema. Alla fine del Sinodo viene pubblicata l’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia” con la quale viene sottolineata la bellezza della famiglia fondata sul matrimonio indissolubile tra uomo e donna. Nella stessa Esortazione si guarda anche alla fragilità che vivono alcuni, pure essi figli come i divorziati risposati.
È questo Papa che porta agli altari Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II nel 2014 e nel 2018 Papa Paolo VI.
Scorrendo nel ministero pontificio di Papa Francesco si è presi dal grande incontro di preghiera nei giardini vaticani per invocare la pace in Terra Santa, sempre nel 2014.
Nello stesso anno viene reso noto l’allacciamento di relazioni diplomatiche tra gli Stati Uniti e Cuba dovuto al fitto intervento tra il Papa e i due Capi di Stato, Barack Obama e Raul Castro. È il papa che ha saputo “costruire ponti” mediante la “cultura dell’incontro” senza discriminazioni alcune.
Altro atto del Pontificato di Francesco è stata la salvaguardia del creato. Nel 2015 viene pubblicata la sua seconda Enciclica: “Laudato si”. Il Papa manifesta la sua preoccupazione per la natura ma chiede anche maggiore equità verso i poveri. Ciascuno è custode dell’opera del Creatore.
Insieme a questo vi è anche la riforma della Curia Romana con interventi importanti sull’economia e sulla comunicazione aprendo molto ai laici.
Nel 2016 il Giubileo Straordinario della Misericordia. Ogni Chiesa Cattedrale e tutte le periferie del mondo hanno la loro “Porta Santa”. Egli stesso inaugurerà il Giubileo aprendo, prima ancora che nelle Basiliche Romane, la porta Santa della Cattedrale di Bangui, nella Repubblica Centrafricana dove si reca in viaggio apostolico nel novembre 2015.
Nel 2016, a Cuba, facendo scalo durante il viaggio apostolico in Messico, incontra il Patriarca Ortodosso di Mosca, Kirill. Papa Begoglio è in prima linea per promuovere l’ecumenismo: tutti i cristiani siano fianco a fianco per costruire la fraternità fra i popoli.
Sullo stesso stile per la pace è il discorso che Papa Francesco pronunzia il 20 settembre del 2017 a New York alle Nazioni Unite. Egli condanna fermamente il possesso di ordigni nucleari come arma di “paura”. La stessa condanna il Papa la rinnova a Hiroshima e Nagasaki, città simbolo della guerra atomica, nel novembre del 2019.
Nel 2018 viene proclamato il Sinodo sui giovani ai quali viene chiesto di “ascoltare”, “farsi prossimo” e “testimoniare” perché la fede non è teoria ma è questione di incontro. Alla fine del percorso sinodale verrà pubblicata l’esortazione Apostolica “Christus vivit” firmata a Loreto e diffusa il 2 aprile 2019, anniversario della morte di San Giovanni Paolo II.
Il 2019 è caratterizzato dai 50 anni di sacerdozio di Francesco. È del 4 febbraio l’accordo sulla “fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” siglato da Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar al Tayyb ad Abu Dhabi. Accordo che promuove il rispetto reciproco e il dialogo tra le religioni contro ogni violenza.
Ma altri gesti significativi vengono compiuti per l’ecumenismo tra le chiese cristiane: un ritiro spirituale insieme all’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, primate della Chiesa Anglicana che viene tenuto in Vaticano e la lettera al Patriarca Bartolomeo, Primate delle Chiesa Ortodossa di Costantinopoli nel giorno della solennità dei santi Apostoli Pietro e Paolo, il 29 giugno di quell’anno.
Il 2020 è l’anno caratterizzato dalla pandemia da Covid-19. Rimane indelebile nella memoria di ciascuno la preghiera avanti al Crocifisso di San Marcello in una piazza San Pietro bagnata da una fitta pioggia e completamente deserta ma anche la celebrazione della Santa Messa, ogni mattina, dalla cappella di Santa Marta.
Viene inoltre pubblicata la terza Enciclica “Fratelli tutti” che viene firmata sulla tomba del poverello di Assisi proprio il 3 ottobre. Essa richiama tutti alla fratellanza affermando un no deciso alla guerra e chiedendo un impegno di tutti per edificare un mondo migliore.
Come non ricordare poi i viaggi apostolici del Papa.
Il primo a Lampedusa, l’8 luglio 2013 dove pone l’accento sul dramma dell’emigrazione e l’ultimo, quello più recente, conclusosi pochi giorni fa, l’8 marzo, in Iraq dove ha parlato davanti alle rovine lasciate dalla guerra e dall’Isis e dove ha incontrato il Grand Ayatollah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani a Najaf e dove, nella piana di Ur dei Caldei, dove tutto è iniziato a partire dalla chiamata di Abramo, Padre della tre Grandi Religioni monoteiste, ha pregato dicendo, tra l’altro: “contemplando dopo millenni lo stesso cielo, appaiono le medesime stelle” riferendosi proprio alla chiamata di Abramo: “Guarda le stelle, se le puoi contare ….”
Oggi possiamo dire che questo Pontificato del Papa venuto dalla “fine del mondo” sta cambiando tutti e tutta la Chiesa che è sempre più vicina all’uomo del nostro tempo.