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Azzolina, Ripartenza a settembre con una “scuola nuova”

Si è svolta nel pomeriggio di ieri l’attesa conferenza stampa della ministra Azzolina sulla scuola con particolare riguardo ai temi della riapertura a settembre che tanto hanno turbato il sonno degli Italiani e specialmente dei genitori di alunni e studenti per sapere come sarà il prossimo anno scolastico.

Ha esordito il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il quale ha ribadito come la scuola è al centro dei pensieri del Governo. Nella prima fase emergenziale per la pandemia da coronavirus la didattica a distanza è stata una necessità, ma adesso, nella fase 3, alla scuola dovrà essere data quella centralità che le spetta.

Conte ha posto quindi l’attenzione su quanto è stato previsto per una scuola “nuova” per la quale il Governo è molto ambizioso e non abbasserà la guardia:

Lo stanziamento di un miliardo di euro per consentire la ripartenza in settembre, fondi straordinari per connessioni digitali e l’edilizia scolastica da affidare agli Enti locali.

Anche per quanto riguarda l’impiego dei fondi che verranno dal “recovery fund” un capitolo sarà tutto per la scuola.

Il tutto perché, ripete Conte, “vogliamo contrastare la dispersione scolastica, vogliamo classi meno affollate, classi professionalizzanti”

A questo punto prende la parola la Ministra Azzolina che promette linee guida immediatamente operative.

Riprende poi quanto detto dal Presidente Conte sullo stanziamento di un miliardo di euro per riaprire le scuole a settembre oltre ai 4,6 miliardi già stanziati nel decreto “rilancio” ribadendo che “il “mondo della scuola è nei nostri pensieri perché la scuola noi la amiamo”

A scuola sono già rientrati gli studenti dallo scorso 17 giugno, per gli esami di maturità, anche se molti erano scettici. Ma gli esami si stanno svolgendo regolarmente.

Adesso l’obiettivo è portare tutti a scuola da settembre: dal primo settembre gli alunni che dovranno recuperare e dal 14 settembre tutti gli altri.

Per questo ci sarà bisogno di alcune cose essenziali. Si pensa in particolare: alla formazione del personale scolastico nell’ottica di comportamenti responsabili e di prevenzione.

Per poter mantenere un metro di distanza tra gli allievi ovviamente ci sarà bisogno di più spazi. Per questo il Ministero ha creato un software per poter conoscere tutti gli spazi disponibili sia negli edifici esistenti sia anche in ben 3000 edifici scolastici dismessi a causa della diminuzione del numero degli iscritti. Ma anche con la possibilità di eseguire piccoli lavori di edilizia scolastica leggera, con il contributo degli Enti locali, negli edifici esistenti.

A seguito di questo primo censimento, ad oggi, soltanto  il 15 per cento degli studenti dovranno essere portati fuori.

Gli studenti, dice la ministra, vogliono una scuola che sia anche “al di fuori della scuola”, nei musei, nei cinema, nei teatri, immersa nella natura.

E la ministra Azzolina, quasi a dare risposta a ciò indica gli itinerari da percorrere: Più spazi vuol dire più organico, più docenti e personale ATA. Per il prossimo settembre si pensa a cinquantamila fra docenti e personale ATA da assumere a tempo determinato per poter far fronte alla riapertura e fino alle assunzioni che verranno dal nuovo concorso. Inoltre si pensa anche a un aumento degli stipendi per il personale docente.

Dovrà cambiare il modo di fare didattica. Per questo occorrerà investire sia negli ambienti di apprendimento delle nostre scuole sia anche sulla formazione degli insegnanti. Purtroppo ci sono scuole, come un istituto a Scampia dove le classi sono in appartamenti mentre altre, come l’ITIS “Maiorana” di Brindisi, eccellenza per ambienti legati anche alla formazione per il lavoro.

Non ci saranno doppi turni ma piuttosto diversificazione degli orari. Non ci saranno più classi con 30 studenti; già a partire da settembre il numero di studenti per classe dovrà diminuire. No alle scuole in appartamenti ma piuttosto scuole innovative su cui investire per migliorare la qualità della formazione.

Una attenzione particolare verrà posta verso chi ha sofferto di più: gli alunni delle scuole primarie e delle scuole per l’infanzia e i ragazzi con disabilità.

Per questo, conclude la ministra occorrerà la collaborazione di tutti.

Per quanto riguarda le elezioni regionali previste per il 21 settembre la ministra risponde che c’è un confronto in corso per utilizzo di altri locali per evitare di utilizzare le scuole ed avere subito dopo l’inizio una sospensione dell’attività didattica.

A una specifica domanda sulle problematiche legate alla scuola, sul grande dinamismo e sulla scuola stessa al di là dell’emergenza e su quale tabella di marcia degli Enti locali considerando i mesi di luglio e agosto il Presidente Conte ha risposto con un esempio:  Se un nonno entrasse oggi nelle aule scolastiche che frequentò da bambino ne riconoscerebbe l’aspetto e anche i metodi di insegnamento. Per questo vogliamo una scuola più nuova che sia legata ad una società che si rinnova.

E la ministra Azzolina conclude dicendo: la scuola che immagino avrà meno alunni per classe, più docenti specializzati, ad esempio il docente di inglese nella primaria, più insegnanti e ATA preparati, più scuole efficienti. Una scuola con ambienti diversi che sia punto di riferimento per la città e  presidio di legalità.

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