Spunti e Disappunti

STOP ALLA VIOLENZA, LASCIAMO IN PACE LE DONNE

Il 25 novembre scorso abbiamo celebrato la Giornata internazionale contro la violenze sulle donne, per ricordare a tutti e per sensibilizzare le coscienze di ciascuno che la violenza di genere è abominevole per la civiltà e offende la dignità dell’essere umano, e va combattuta senza se e senza ma. E non può più essere tollerata. E non soltanto in quanto vile ed esecrabile atto di violenza, che va condannato sempre e comunque, specialmente perché commesso contro le donne. Il femminicidio va condannato non tanto e non soltanto per la quantità (una donna su tre subisce violenza, con una vittima ogni tre giorni nel solo 2020), e per la gravità e l’efferatezza dei delitti commessi, diventati oramai una vera e propria piaga sociale. Un solo delitto o un solo schiaffo avrebbero la stessa valenza criminale.

La violenza contro le donne, secondo me, più di ogni altro crimine, ha un significato particolare, un surplus riprovevole; non è un atto di sola violenza fisica e basta, ma assume delle implicazioni di natura intima, personale, psicologica, oltre che sociale e culturale di particolare rilevanza che merita una specifica attenzione e trattazione.

In primo luogo perché il femminicidio è una violenza che avviene nell’ambito familiare, casalingo, che “tocca”, quindi, la sfera più privata e personale della persona, dove la donna si sente più amata e protetta, dove la donna si crede più difesa e custodita. Ed è per tale motivo che la vittima si sentirà sicuramente ancora di più ferita, tradita, violata. L’amore coniugale da “luogo-nido” sacro e inviolabile, da protezione, sostegno, difesa, si può trasformare in abuso, sopraffazione, prepotenza e aggressione. Un “amore malato” dà violenza, crea morte. Questa è la più grande ingiustizia perpetrata su una persona, la più grande contraddizione. Il feminicidio, quindi, non è solamente violenza fisica, ma, attraverso il corpo femminile, viene aggredita e violata il desiderio di libertà, il bisogno di vivere pienamente la propria vita, la propria sessualità, la necessità di esprimere le proprie idee, i desideri, i sogni. Di più. Si vuole distruggere il corpo femminile perché incarna i sentimenti, le emozioni, l’istinto di amare liberamente. Per questo motivo, innanzitutto, il femminicidio è un atto ancora più odioso, più spregevole e insopportabile.

Inoltre, credo che bisogna tenere in conto che l’amore è anche, e forse specialmente, passione, gelosia, sessualità, competizione, divisione di ruoli, coabitazione e condivisione di spazi, convivenza e contitolarità, e poi educazione condivisa dei figli. Per tali motivi un rapporto tra un uomo e una donna non deve solo “avere” una componente passionale, sentimentale, idilliaca, ma deve “riappropriarsi” di una componente più razionale, concreta, ragionata, meno trascendente e più immanente, meno “trasporto” e più apporto di idee, valori, virtù, proposte, progetti di vita condivisi. Bisogna essere coprotagonisti della vita comune, comprimari delle scelte della famiglia. Bisogna saper “fare insieme”, oltre a saper “essere insieme”. Bisogna saper “produrre, progettare, insieme”, oltre a “consumare insieme”. Infine, c’è anche una componente culturale atavica, maschilista, da non sottovalutare e che gioca un ruolo importante. Bisogna definitivamente superare il senso del possesso, del predominio sulla donna: l’amore non possiede ma dona in maniera smisurata, l’amore non pretende ma offre comprensione, accettazione, maturazione. “Ama e fai ciò che vuoi”, dice Sant’Agostino. E anche il linguaggio quotidiano deve cambiare, ancora troppo intriso di cultura e di terminologia “maschilista”; deve rinnovarsi la comunicazione privata e pubblica, in famiglia, a scuola, sui social, in televisione, nella pubblicità, che spesse volte, se non “giustificano”, quasi “accettano” certi comportamenti devianti. In conclusione, in amore, come nella vita, occorre sempre una “buona dose” di intelligenze, di buon senso, di educazione. E di dignità. Per salvare la donna, e soprattutto l’uomo.

Mostra di più

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio