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Prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani: Il Papa all’Angelus “Senza dialogo tra i giovani e i nonni, la storia non va avanti, la vita non va avanti”

È stata celebrata oggi, in San Pietro la Prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani istituita da Papa Francesco nell’ultima domenica di luglio di ogni anno, in concomitanza della festa liturgica dei Santi Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù.

La Santa Messa è stata celebrata da S.E Rev.ma Mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione.

Nella Basilica di San Pietro ha ricordato ai circa duemila presenti, soprattutto nonni con i loro nipoti,che il Papa sta trascorrendo giorni di convalescenza dopo l’intervento al colon cui è stato sottoposto nei giorni scorsi al Policlinico Gemelli per cui si vogliono ancora assicurare ulteriori giorni di riposo.

Durante la Messa Mons. Fisichella legge l’omelia preparata da Papa Francesco per la Giornata.

In particolare si sofferma su tre aspetti del testo dell’evangelista Giovanni proposto dalla liturgia di questa XVII domenica del tempo ordinario.

Nel miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci Gesù “vede” la folla che è affamata e se ne prende cura. Allo stesso modo anche i nonni, gli anziani, fin dalla nostra infanzia, si sono presi cura di noi. Hanno avuto occhi attenti, colmi di tenerezza. Quando stavamo crescendo si sono accorti di noi, delle paure, di come stavamo cambiando. Siamo passati tutti dalle ginocchia dei nonni. E grazie a questo amore siamo diventati adulti.

E noi? Quale sguardo abbiamo verso i nonni e gli anziani? I nonni che hanno nutrito la nostra vita, oggi hanno fame di noi, della nostra attenzione, della nostra tenerezza, di sentirci accanto. E allora, suggerisce Papa Francesco, alziamo lo sguardo verso di loro.

Secondo aspetto: un ragazzo, un giovane condivide quello che possiede con tutti. Oggi, scrive nella sua omelia, Papa Francesco, c’è bisogno di una nuova alleanza tra giovani e anziani per poter condividere il tesoro comune della vita, di sognare insieme, di superare i conflitti tra generazioni.

Terzo aspetto è quello di “custodire”. I nonni, gli anziani non sono gli avanzi da buttare via, sono piuttosto quei “pezzi di pane” preziosi rimasti sulla tavola della nostra vita. Sono la fragranza della misericordia e della memoria. E allora, ci invita Papa Francesco a non perdere la memoria di cui gli anziani sono portatori perché siamo figli di quella storia e senza radici appassiremo. Come essi ci hanno custoditi lungo il cammino della crescita, adesso tocca a noi custodire la loro vita, alleggerire le loro difficoltà, ascoltare i loro bisogni.

Il Papa invita tutti a chiedersi: Ho fatto visita ai nonni? Agli anziani della mia famiglia o del mio quartiere? Ho dedicato loro un po’ del mio tempo?

Alla fine dell’Angelus, Papa Francesco affacciato alla finestra del Palazzo Apostolico, ha detto ancora che “i nonni hanno bisogno dei giovani e i giovani hanno bisogno dei nonni: devono colloquiare, devono incontrarsi! I nonni sono la linfa della della storia che sale e dà forza all’albero che cresce” e cita il passo di un poeta: “Tutto quello che l’albero ha di fiorito viene da quello che è sotterrato” e prosegue “senza il dialogo tra i giovani e i nonni, la storia non va avanti, la vita non va avanti”. E conclude: “I nonni hanno diritto di sognare guardando i giovani e i giovani hanno diritto al coraggio della profezia prendendo la linfa dai nonni”.

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